foto di Gian Piero Corbellini |
Nota di Ksenja Laginja
Ognuno, presto o tardi, è chiamato a serrare il cerchio, ma il ciclo non finisce mai. Si ripete nello spazio e nel tempo, mutando i nomi, le prospettive e gli attori. Quando la pietra sfiora la superficie del- l'acqua, inizia così la sua discesa. Prima dell'ultimo balzo ha fatto in tempo a generare altri cerchi e tocca a noi prendercene cura. Loro sono ovunque, intorno e dentro, ed è impossibile eluderli.
I
Contiamo insieme tutte
le lettere, ventitré volte siamo
stati qui come il tuo amore
in congedo dalla vita,
ci toccherà per ultimo
nominare i successori
al principio del cosmo.
* L'alfabeto latino classico è composto da 23 lettere.
VI
Anche il cervo
conosce il suo destino
oltre la persistenza dell'ombra
che reclama un nome alla terra,
ma solo a chi prosegue
la caccia spetta la conta.
* Il 23 è un numero dispari.
XII
Ti insegnano ad amare
fino al giorno in cui tutto
verrà spazzato via e non potrai
disporti alla tassonomia
della casa, resterà la calce
a suturare i buchi nel petto,
ci toccherà separarci
cedere il peso agli altri.
* Il 23 nella teoria dei grafi è un numero di Wedderburn-Etherington, un numero di distinti alberi binari. In tassonomia cladistica rappresentano il numero di possibili alberi evolutivi per un dato numero di specie, inclusi i punti di speciazione.
Ksenja Laginja è nata a Genova, vive e lavora tra la sua città e Roma dove alterna alla sua attività letteraria e pubblicitaria una ricerca sull’illustrazione legata al mondo del Fantastico. Ha esordito con Smokers Die Younger (Annexia edizioni, 2005), a cui ha fatto seguito Praticare la notte (Ladolfi Editore, 2015). Nel 2020 ha vinto i premi “Europa in Versi” e “Arcipelago Itaca”, nella sezione inediti. Suoi testi sono presenti su antologie poetiche, blog e riviste letterarie. Co-organizza la rassegna di poesia e musica elettronica Poème Électronique.
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