Di
epidemie e miracoli
Un giorno
questo appestato
tornerà a
sembrarmi un semplice malato
e prima o
poi un essere umano
Per gradi
tutti
quanti torneremo esseri umani
Per ora se
lo vedo
chiedere
qualcosa torno indietro
Mi arresto
a dieci
volte un metro
Ma un
giorno
tra questa
gente che si muove
al
rallentatore
dividendo
in anni i propri passi
tra questi
potenziali contagiati
magari
proprio questa donna calva
con la
mascherina che gli fa da barba
o questo
Babbo Natale di venti chili
che
ascolta due radioline
senza pile
tra questi
ricettacoli
di
epidemie e miracoli
tra questi
miei fratelli
che non
amo
mi
comparirà di nuovo un uomo
Dopo
un lungo sonno
Cos’è che
è successo?
Per strada
è un deserto
e le mie
azioni hanno perso
il 60%
Cos’è che
è successo
Al
Fontanone
ci sono le
papere
e la
nonnina sopra casa mia
dalla
finestra suona le nacchere
Cos’è che
è successo
La gente
in chiesa
guarda a
distanza l’acquasantiera
come se
fosse una sputacchiera
Cos’è che
è successo
Mia
sorella dopo secoli che non si sente
mi ha
chiamato per chiedermi
se sto
bene
Purché
non mi svegli così
Purché non
mi svegli così
domattina
come
quell’ uomo in macchina da solo
con la
mascherina
per paura
di attaccarsela da sé
la
malattia
Solo
la mia pena
Solo la
mia pena
non è in
quarantena
Mi brucia
in ogni vena
nascosta a
tutti e a tutto
solo per
fare scena
a volte
straripante
a volte un
soffio appena
Solo la
mia pena
non è in
quarantena
Poesia
per Valeria a sei mesi dal suo compleanno
In questa
poesia c’era tutto
stanotte
tante cose
che volevo chiederti
tutte in
rima
e perfino
una candelina
Non mi
ricordo però
se fosse
una candelina in più
Oggi che
siamo perfettamente a metà
scegli tu
se sono in
anticipo o in ritardo
per farti
gli auguri
e se li
preferisci
passati o
futuri
L’anno
scorso
a
settembre eri al mare in California
quando ti
è comparsa una balena
che
smaltiva una sbornia
Spruzzi di
azzurro dappertutto
Il
prossimo magari
sarai in
quarantena tra le aquile
oppure più
libera ancora
La verità
è che è troppo lontano
il tuo
compleanno
come tutto
è lontano quest’anno
Nemmeno
col binocolo lo vedo
Per questo
come unico rimedio
avrò
sognato
qualcosa
di intermedio
In questa
poesia c’era tutto
stanotte
perfino
una candelina
Doveva
durare sei mesi
in teoria
ma un
colpo di tosse dormendo
l’ha
spenta prima
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