domenica 29 marzo 2020

Di epidemie e miracoli - cinque inediti di Simone Consorti


Di epidemie e miracoli


Un giorno questo appestato
tornerà a sembrarmi un semplice malato
e prima o poi un essere umano

Per gradi
tutti quanti torneremo esseri umani

Per ora se lo vedo
chiedere qualcosa torno indietro
Mi arresto
a dieci volte un metro

Ma un giorno
tra questa gente che si muove
al rallentatore
dividendo in anni i propri passi
tra questi potenziali contagiati
magari proprio questa donna calva
con la mascherina che gli fa da barba
o questo Babbo Natale di venti chili
che ascolta due radioline
senza pile
tra questi ricettacoli
di epidemie e miracoli
tra questi miei fratelli
che non amo
mi comparirà di nuovo un uomo

Dopo un lungo sonno

Cos’è che è successo?
Per strada è un deserto
e le mie azioni hanno perso
il 60%

Cos’è che è successo
Al Fontanone
ci sono le papere
e la nonnina sopra casa mia
dalla finestra suona le nacchere

Cos’è che è successo
La gente in chiesa
guarda a distanza l’acquasantiera
come se fosse una sputacchiera

Cos’è che è successo
Mia sorella dopo secoli che non si sente
mi ha chiamato per chiedermi
se sto bene

Purché non mi svegli così

Purché non mi svegli così
domattina
come quell’ uomo in macchina da solo
con la mascherina
per paura di attaccarsela da sé
la malattia

Solo la mia pena

Solo la mia pena
non è in quarantena
Mi brucia in ogni vena
nascosta a tutti e a tutto
solo per fare scena
a volte straripante
a volte un soffio appena
Solo la mia pena
non è in quarantena

Poesia per Valeria a sei mesi dal suo compleanno

In questa poesia c’era tutto
stanotte
tante cose che volevo chiederti
tutte in rima
e perfino una candelina

Non mi ricordo però
se fosse una candelina in più

Oggi che siamo perfettamente a metà
scegli tu
se sono in anticipo o in ritardo
per farti gli auguri
e se li preferisci
passati o futuri

L’anno scorso
a settembre eri al mare in California
quando ti è comparsa una balena
che smaltiva una sbornia
Spruzzi di azzurro dappertutto

Il prossimo magari
sarai in quarantena tra le aquile
oppure più libera ancora

La verità è che è troppo lontano
il tuo compleanno
come tutto è lontano quest’anno
Nemmeno col binocolo lo vedo
Per questo come unico rimedio
avrò sognato
qualcosa di intermedio

In questa poesia c’era tutto
stanotte
perfino una candelina
Doveva durare sei mesi
in teoria
ma un colpo di tosse dormendo
l’ha spenta prima

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