Dimenticare
un Hotel di
Giorgio Mobili – Puntoacapo 2020
Anatomia
del vuoto di
Marco Onofrio – La Vita Felice, 2019
Arruina
di Francesco
Iannone – Il Saggiatore, 2019
Poesie
creaturali, Un bosco in versi
di Tiziano Fratus - Libreria della Natura (2019)
La
poesia non #restaacasa
I rapporti
intersoggettivi nel periodo dell’emergenza coronavirus hanno mostrato una nuova
urgenza: il bisogno di poesia e musica come compagne di vita, fedeli e
insostituibili. Con l’evocazione e la visione, infatti, i paesaggi interiori
hanno saputo coltivare speranza e fiducia nella prospettiva di un nuovo inizio
sostituendosi al timore di essere soffocati dalla pandemia. Così il senso di
onnipotenza individuale è stato immediatamente convertito in una pluralità
corale che dal monologo è passato al dialogo, agli scambi e alle interazioni
via etere. Innumerevoli iniziative sono partite da Case Editrici, Radio ed
Emittenti televisive, sia locali che nazionali, soprattutto, da Associazioni
culturali, da poeti, studiosi, sportivi che si sono adoperati a tenere viva e
ottimista la nostra mente. Costretti a isolarci fisicamente per proteggerci dal
contagio virale, abbiamo fatto risuonare la nostra voce artistica mentre
l’epidemia feriva a morte intere generazioni. È vero, la natura si è
riappropriata di spazio e tempo, ma l’uomo rinchiuso nelle quattro mura, ha
letto, scritto, cantato, suonato per se stesso e per il mondo urlando alle
finestre che i valori culturali sono la nostra forza. Non sappiamo cosa ci
aspetterà lì fuori, ma una cosa è certa: la poesia e l’arte sono sentimenti che
resisteranno, nonostante tutto.
da Dimenticare
un Hotel di Giorgio Mobili – Puntoacapo 2020
Albergo
solitudine
L’invidia
calda versala sui figli
dall’alto
verso il basso, com’è naturale
la furia
chiama e tu, duro d’orecchi
rispondi
sì per no
e sogni
freddo: le dolci aggressioni
al nostro
pomeriggio
l’albergo
con il merlo riverso nella vasca
il circolo
di gesso
sui
crimini al pian di sotto.
Elizabeth
Cantù, Toni Montoya
s’incaglia
la tua fede nelle grandi imprese
vedendole
pensare a qualcos’altro
stagliate
contro il cielo …
Dopo cena,
non resta che arrendersi
alle diafane
lusinghe
di amori
in fuga da una stanza mai esistita:
alla fine
del parcheggio
si essicca
il desiderio, sotto vuoto.
E si
piumano i sospiri dell’azzurra indolenza
che regge
i ponti del cavalcavia.
da Anatomia
del vuoto di Marco Onofrio – La Vita Felice, 2019
Il
centro
Il centro
irraggiungibile del mondo
è dove,
volta a volta, tu non sei;
tu che ti
credi il centro del mondo
e invece
sei un relitto in mezzo al mare
di un
infinito eterno senza centro...
In tutto
questo vuoto
si
scompare.
da Arruina
di Francesco Iannone – Il Saggiatore, 2019
«Da vivo
non ci pensi mai. Siamo tutti così invincibili ed eterni da vivi. I vivi vivono
senza sapere di essere vivi, senza esserne pienamente coscienti. Io che sono
vivo, e viva è la Sperduta e il mio desiderio di rivederla, penso che solo
adesso la vita è dalla mia parte».
da Poesie
creaturali, Un bosco in versi di Tiziano Fratus - Libreria della Natura
(2019)
Avvertimento ai cercatori
Un giorno
i cercatori di funghi
saranno accusati di boschicidio,
poiché oramai è noto che una selva
abita il tempo e rinasce sotto
terra, piuttosto
che nella vastità teatrale del
mondo sospeso.
Per legge si debbono punire tutti
coloro
che osano disturbare il sonno
delle radici.
Giorgio
Mobili (1973),
laureato in Lettere moderne all’Università di Pavia, vive negli U.S.A. dal
1999. Nel 2005 ha ottenuto il dottorato in Letterature Comparate dalla
Washington University in St. Louis, Missouri. Attualmente insegna alla
California State University di Fresno. È autore di vari saggi e dello studio Irritable
Bodies and Postmodern Subjects in Pynchon, Puig, Volponi (Peter Lang,
2008). La sua poesia in lingua italiana è apparsa nel volume collettivo 1° non
singolo Sette poeti italiani (Oèdipus, 2005), in varie riviste (tra cui
«L’immaginazione», «Steve» e «Gradiva»), e nel volume Poets from the Italian
Diaspora (a cura di Peter Carravetta). La sua prima raccolta, Penelope su
Sunset Boulevard, è uscita nel 2010 presso Manni. In lingua spagnola, ha
pubblicato Última salida a Ventura (Mago Editores, Santiago, Cile, 2013). Ha
tradotto in italiano il poeta brasiliano narlan Matos, l’americano Christopher
Merrill e il cileno Ennio Moltedo.
Marco
Onofrio è nato nel
1971 a Roma, dove vive e lavora. Dopo la laurea in Letteratura italiana moderna
e contemporanea, si è dedicato al giornalismo e poi, integralmente, alle
attività letterarie e culturali. Scrittore, saggista, critico letterario, ha
pubblicato oltre 30 libri tra cui – con questo – 13 volumi di poesia: Squarci
d’eliso (Sovera, 2002); Autologia (Sovera, 2005); D’istruzioni
(Sovera, 2006); Antebe. Romanzo d’amore in versi (Perrone, 2007); È
giorno (Edilazio, 2007); Emporium. Poemetto di civile indignazione (Edilazio,
2008); La presenza di Giano (Edilazio, 2010); Disfunzioni (Edizioni
della Sera, 2011); Ora è altrove (Lepisma, 2013); Ai bordi di un
quadrato senza lati (Marco Saya Editore, 2015); La nostalgia
dell’infinito. Antologia 2001-2016 (Ensemble, 2016); Le catene del sole
(Fusibilia, 2019). Sue opere poetiche sono tradotte in spagnolo e in romeno. Ha
conseguito numerosi riconoscimenti letterari nazionali e internazionali, tra
cui il “Montale”, il “Pannunzio”, il “Carver”, il “Città di Sassari”, il “Città
di Torino”, il “Farina”, il “Viareggio Carnevale” e il “Simpatia”. Svolge
attività di consulente editoriale, di recensore, di ideatore e organizzatore di
eventi culturali. Ha collaborato come autore e critico ai blog letterari L’ombra
delle parole e La presenza di Erato. Attualmente è autore e
amministratore del blog letterario Del cielo stellato, nonché
caporedattore della rivista trimestrale «Lazio ieri e oggi» e collaboratore
della rivista «Voce romana».
Francesco
Iannone è autore
in poesia ed è nato a Salerno. Arruina è il suo esordio nella narrativa.
Suoi testi poetici suono apparsi su numerose riviste (La clessidra,
Semicerchio, Clandestino…) e inclusi nelle antologie Al di là del labirinto
(L’arca felice, 2010), Raccolta di poesie 2011 (Subway-Letteratura, 2011), La
generazione entrante (Ladolfi, 2011, a cura di Matteo Fantuzzi). Poesie
della fame e della sete (Ladolfi, 2011, premio L’aquila opera prima,
finalista premio Penne e Beppe Manfredi) è il suo primo libro in poesia.
Tiziano
Fratus è nato a
Bergamo nel 1975 ed è cresciuto in Lombardia e Piemonte. Incontrando le sequoie
millenarie in California e i boschi vetusti delle Alpi ha coniato il concetto
di Homo Radix, a cui è conseguita la disciplina della dendrosofia e una pratica
quotidiana di meditazione in natura. In vent’anni ha pubblicato opere di grande
diffusione per i maggiori editori italiani, fra i quali Manuale del perfetto
cercatore d’alberi, Ogni albero è un poeta, L’Italia è un bosco, Il libro delle
foreste scolpite, Il bosco è un mondo e Il sole che nessuno vede. Collabora con
il Manifesto e Radio Francigena. Le sue liriche, pubblicate in diciassette
paesi, sono state raccolte di recente nell’opera Poesie creaturali. Per
Bompiani ha pubblicato I giganti silenziosi (2017). Il suo sito è
www.homoradix.com.
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