domenica 31 maggio 2020

Consigli di lettura a cura di Rita Pacilio: maggio 2020


La diga ombra di Antonio Bux – Nottetempo, 2020
Canzoniere dell’assenza di Antonio Spagnuolo  – Kairos, 2018
La luna è un osso secco di Federica Giordano – Marco Saya Edizioni, 2019


Il mistero della poesia
La meraviglia della poesia è nel suo mistero. Una poesia spiegata, infatti, così come diceva Wallace Stevens, è una poesia morta. Mistero, quindi, inteso come innumerevoli chiavi di lettura della stessa poesia che riescono a tradurre il corpus sensibile del testo offrendoci la possibilità di rileggerlo con altre possibili evocazioni e significati. Ulteriormente nuovo e autentico rivelando un originale di cui è possibile cogliere, ogni volta, solo una parte. Ecco perché scopriamo versi che non conoscevamo, scene e immagini poetiche che ci allenano alla copiosità di realtà che in una sola poesia hanno il potere di elevarci.
r.p.






da La diga ombra di Antonio Bux  – Nottetempo 2020

Tu che speri un’anima si risvegli
dal lato umano, a tarda ora,
quando sei sola nel mio volto
e l’ora è buia ma ti rischiara,
non è l’anima di chi siamo.
L’anima che si vuole sperare
farsi nulla, avanti come un corpo,
non è l’anima del reale,
se per immaginarsi a specchio
riflette solo male
il volto buono, già svanito.
Così tu ami questo involucro
tradito di ogni giorno,
e la carne che ti piace, o il bacio
vivo nel sonno, che vorrei sereno.
Ma non è che un ricordo
su chi saremo, quando due anime
per fondersi dovranno amare
il sogno andato, d’essere due di uno.
Questo dell’anima si ama,
il suo canto morto, se è vero
che un raggio cavo fa del corpo
chiara la solitudine, forse ameremo
o in quella saremo amati
per chiara immagine che si è
già stati soli, con le furie al collo,
non moriremo amando, l’immagine
nostra mutata se ci amerà
sarà per non sparire.

da Canzoniere dell’assenza di Antonio Spagnuolo - Kairos 2018

Incertezze

Ho paura per quelle sillabe perdute
tra i versi ancora incerti, che lasceranno una cifra
per comunicare astrazioni, o l’incognita
traccia di una soffice preghiera nei colori.
Ancora il freddo ha il grigio dei sussurri,
nelle frequenze divenute ostili,
inseguendo quel tratto d’ombra
che vortica nella nostalgia dei ricordi.
Forse il segnale che insegue modelli
ha teorie d’emozione, ed io ripeto
frantumi delle palpebre in silenzio.

da La luna è un osso secco di Federica Giordano – Marco Saya Edizioni, 2019

Il tempo è un volto che invecchia,
mai interrompendo il lavoro.
Deformandosi, si allontana anni luce
dalla prima sua fattezza.
Infinitamente si allontana
ma conserva un appiglio di costanza,
qualcosa che lo rende riconoscibile e fido,
un’illusione di comprensione
e di anticipo sul futuro.
Ma repentinamente, quel volto riserva espressioni
che non si lasciavano presagire
e amaramente l’uomo, senza merito e tardi,
le comprende.
La maschera del vecchio era già piazzata sul bambino
come un accampamento che attende.


Antonio Bux (Foggia, 1982), vive tra la Spagna e l’Italia. Suoi testi sono stati tradotti in spagnolo, francese, inglese, catalano, tedesco, rumeno e serbo. Ha curato la traduzione del libro Ventanas a ninguna parte dell’autore spagnolo Javier Vicedo Alós, oltre che la traduzione di testi scelti di autori tra i quali Leopoldo María Panero, Julio Cortázar, Dário Jaramillo, Álvaro García, Antonio Cabrera, Jaime Saenz, Pere Gimferrer, Pedro Salinas, Vicente Aleixandre e tanti altri ancora. È autore dei libri Disgrafie (Poesie 2000-2007 e altre poesie) (Salerno-Milano, Edizioni Oèdipus, 2013; libro vincitore della XXXVII edizione del Premio Minturnae Poesia Giovane “Ornella Valerio”) Trilogia dello zero (Milano, Marco Saya Edizioni, 2012) e Turritopsis (Di Felice Edizioni, Martinsicuro 2014) .

Antonio Spagnuolo è nato nel 1931 a Napoli, dove vive. Ha pubblicato i volumi di poesia: Ore del tempo perduto (Intelisano, 1953), Rintocchi nel cielo (Ofiria, 1954), Erba sul muro (Iride, 1965, prefazione G. Salvati), Poesie 74 (SEN, 1974, prefazione D. Rea), Affinità imperfette (SEN, 1978, prefazione M. Stefanile), I diritti senza nome (SEN, 1978, prefazione M. Grillandi), Angolo artificiale (SEN, 1979), Graffito controluce (SEN, 1980, prefazione G. Raboni), Ingresso bianco (Glaux, 1983), Le stanze (Glaux, 1983, prefazione C. Ruggiero), Fogli dal calendario (Tam-Tam, 1984, prefazione G.B. Nazzaro), Candida (Guida, 1985, prefazione M. Pomicio, Premio Adelfia e Stefanile), Dieci poesie d’amore e una prova d’autore (Altri Termini, 1987, Premio Venezia), Infibul/azione (Hetea, 1988), Il tempo scalzato (All’antico mercato saraceno, 1989), L’intimo piacere di svestirsi (L’Assedio della poesia, 1992), Il gesto – le camelie (All’antico mercato Saraceno, 1992, Premio Spallicci), Dietro il restauro (Ripostes, 1993, Premio Minturnae), Attese (Porto Franco, 1994, illustrazioni di Aligi Sassu), Inedito 95 (nell’antologia di G. Manacorda “Disordinate convivenze”, L’assedio della poesia, 1996), Io ti inseguirò (venticinque poesie intorno alla Croce, Luciano Editore, 1999), Rapinando alfabeti (L’assedio della poesia, 2001, prefazione P. Perilli), Corruptions (Gradiva Pubblications, 2004, trad. L. Bonaffini), Per lembi (Manni, 2004), Fugacità del tempo (Lietocolle, 2007, prefazione G. Finzi), Ultime chimere (L’arcafelice, 2008), Fratture da comporre (Kairòs, 2009), Frammenti imprevisti (“Antologia della poesia contemporanea”, Kairòs, 2011), Misure del timore (1985/2010, Kairòs, 2011), L’evoluzione delle forme poetiche (“Antologia di poesia contemporanea”, Kairòs, 2013), Il senso della possibilità (Kairòs, 2013), Oltre lo smeriglio (Kairos, 2014), Non ritorni (Robin, 2016), Canzoniere dell’assenza (Kairos, 2018); i volumi di prosa: Monica ed altri (racconti, SEN, 1980), Pausa di sghembo (romanzo, Ripostes, 1994), Un sogno nel bagaglio (romanzo, Manni, 2006), La mia amica Morèl (racconti, Kairòs, 2008); il volume di teatro Il cofanetto – due atti (L’assedio della poesia, 1995). Nel 2007 ha realizzato la Antologia di poeti contemporanei Da Napoli/verso. Presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali, collabora a periodici e riviste di varia cultura. Attualmente dirige la collana “Le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna ”poetrydream” in internet.

Federica Giordano è nata a Napoli nel 1989. É laureata in Lingue moderne per la cooperazione internazionale con una tesi in Letteratura tedesca su Antigone di F. Hölderlin.
Si occupa di critica letteraria e collabora a varie riviste tra le quali “Nuovi Argomenti” e “Poesia” di Crocetti. É inoltre tra i blogger del sito di Poesia della Rai di Luigia Sorrentino. Gestisce insieme a Mario Fresa il blog di musica Il Re Pescatore. É autrice di un servizio sulla raccolta “Porcellana – Poema sulla distruzione della mia città” di Durs Grünbein con un’ampia sezione di traduzioni di testi inediti in lingua italiana, pubblicato nel numero di Febbraio 2013 della rivista “Poesia”. Ha curato la traduzione di due lungometraggi di Cynthia Baett “Cycling the frame” e “The invisible frame” presentati nell´ambito delle rassegne cinematografiche del Goethe-Institut di Napoli.
Il numero di novembre 2016. La sua prima raccolta di versi, “Utopia Fuggiasca” (Marco Saya Editore, 2016) ha vinto il Premio italo-russo Bella Achamadulina (2017) – sezione “Tonino Guerra” – e il Premio “L’Iguana” (2017), menzione di merito al premio Frascati, menzione speciale al Premio Montano. Insieme alla poetessa Vanina Zaccaria, è autrice del lavoro poetico e performativo: “La storia e l’utopia. Un dialogo poetico”, L’ultima pubblicazione, a maggio 2019, con l’editore milanese Marco Saya: “La luna è un osso secco”.


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