Inedito di Antonietta Gnerre
Inedito di Monia Gaita
Inedito di Giuseppe Vetromile
Un
addio - inedito di
Lara Cerutti
La
poesia restituisce alla poesia
La poesia,
quando analizza la realtà del nostro presente, mostra, consapevolmente o
inconsciamente, il mistero della quotidianità, la tensione e il dubbio di tutti
gli esseri viventi. La parola si carica di intimismo escludendo toni aspri e
diaristico/moralistici, nonostante la crisi del momento storico. Per questo
la poiesis continua a ricercare e a
includere le celate passioni a favore della memoria per restituire all’immagine
visionaria linguaggi in allestimento e il trambusto delle nuove nascite. Del
resto, il tentativo di evasione dalla pena della vita negozia con la
consapevolezza della libertà nel presente, unica vera via di uscita per amare.
da Parole
di carta, parole di cartone di Rita Caramma – Youcanprint –
2018
E, adesso,
sediamoci intorno a un tavolo,
che di
ricordi siamo ricche e stanche.
Una carta
a me
una a te,
una a me,
un’altra a te.
Ci
dividiamo la fortuna e la vita
come
facevamo da bambine
tra
zabaione e Nutella.
Prendimi
ancora una volta per mano
Tilde,
che
lontana è l’ora di andare.
Inedito di Antonietta Gnerre
Non sono
pronta a dirmi addio.
La gioia
di quel poco che ho imparato
mi riporta
al primo giorno.
Oltre ciò
che sono.
L’allenamento
che ripeto per trattenermi
l’ho
imparato a fare da bambina.
Smetto di
riconoscere il vento.
Muore un
tulipano, la mia foto,
il libro
che avevo sul comodino.
Il mare mi
educa al silenzio.
Guardo
l’azzurro che non c’è.
Gli alberi
mutano in forma di ricordo,
anche loro
non sono pronti a dirmi addio.
Inedito di Monia Gaita
Ti lascio
un bacio
Ti lascio
un bacio ai piedi dell’albero,
lo incollo
a cucitura stretta sulle foglie.
Giuro sul
crocefisso del presente,
amerò
altro:
la borsa,
il cielo, la sedia,
il brusco
fumigante degli spini.
Non voglio
più farmi debole,
provare la
solitudine del reduce.
Non voglio
più venire uccisa e derubata.
Abiterò il
santuario dell’uguale.
Nessun campanello
d’allarme
legato
intorno al collo.
Non
franerò nel tuo guasto stampo.
Si
abbatteranno le passioni
come pali
di salice.
Mi lascerò
sorprendere dalle facce note.
Emergerò
da tutto
quello che mi aveva divorato
Un
addio - inedito di
Lara Cerutti
Sono
passate le rondini
a
raschiare il mio cielo.
A
chiamarti.
Tu migri,
le ali
rapprese
in azzurri
lontani. D'addio.
La gabbia
sfianca il grido.
Qui
mi scopro
colomba
E già
depongo l'ultima piuma.
Vattene,
vattene! Non tornare mai più.
Al dente
di lupa
che
azzanna la lingua
con cui
sfrondo il domani
strofino
via la placca ostinata dei se.
Ora mi
tace il suono, m'offende.
Rimane un
guaito minore.
Un cuore
sfilato.
Un gesto
monco.
Inedito di Giuseppe Vetromile
Adunata
delle ore guardinghe
Mi spiega
l'angelo prima della mezzanotte
il
necessario bagaglio per un tragitto senza mani né piedi
sulla
coltre del letto
Da
raggiungere è se possibile il sogno
nell'adunata
delle ore guardinghe
che stanno
tutte lì accantonate in un angolo
dopo la
burrasca del giorno
Ho preso
dunque il volto di mio padre tra le mani
e una
vecchia scartoffia ingiallita
dove è
ancora chiaro qualche tratto di preghiera
Poi ho
chiuso il cielo nel cassetto della scrivania
e ho
spento stelle lontane dalla mia stazione terrena
Così mi
sono coricato con la ricchezza sotto il guanciale
di quelle
cose che solo servono
a dare un
senso alla morte
e alla
vita
Rita
Caramma è
giornalista e scrittrice.
Per
poesia ha pubblicato: “Nella mia ricca solitudine” (Il Filo – Roma – 2005),
“Retrospettive dell’inquietudine” (Zona - Arezzo – 2008), “Ti parlerò d’amor”
(Drepanum – Trapani – 2016), “Parole di carta, parole di cartone” (Youcanprint
– 2018). Per la narrativa il racconto lungo “Tecla” (Youcanprint – 2019) e il
romanzo “Pane e saline” (Casta ed. - 2020)
Per
il teatro: “Vestale di maschere” composta dai due monologhi: “Una vestale di
nome Ginevra” e “Trilogia di una maschare” (Zona – 2010) e “Respiri migranti”
(CR – Acireale – 2018), di quest’ultimo ha curato anche la regia. Ha scritto le
favole in rima “Il ragno” (Arteincircolo
2007)
e “Gelsomina” (Youcanprint – 2018). Ha curato diverse antologie di poesie e
racconti come “Sicilia tra versi sparsi” “Giulio Perrone editore (2006) e
“Racconti di Sicilia” (Giulio Perrone – 2009). Nel 2019 è stata pubblicata
l’antologia “Quando i paesi dormono” (La vita felice ed.), un progetto poetico
italo-georgiano che la vede in veste di prefatrice. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti
a livello nazionale, fra questi nel 2010 le è stato conferito il premio “Ercole
Patti” per il suo impegno culturale.
Antonietta
Gnerre - 1970, è
poetessa, scrittrice per ragazzi, critico letterario, saggista, giornalista e
promotrice culturale. Laureata in Scienze Religiose si occupa come studiosa
della poesia religiosa del ‘900. Collabora con la Cattedra di Diritto e
Letteratura del Prof. Felice Casucci, Università del Sannio (BN) e con
l’Università Irpina del Tempo Libero. Ha pubblicato le sillogi poetiche: Il
Silenzio della Luna (Menna,1994), Anime di Foglie (Delta 3, 1996), Fiori di
Vetro- Restauri di Solitudine (Fara, 2007), Preghiere di una Poetessa (Lo
Spirito della Poesia, Fara, 2008), Pigmenti (Edizioni L’Arca Felice, 2010), I
ricordi dovuti (Le Gemme, Edizione Progetto Cultura, 2015). I Saggi:
Meditazione poetica e Teologica in Mario Luzi ( Delta 3, 2008), Cristina Campo
– Il viaggio silenzioso e spirituale, Forme di pensieri, saggi di Diritto e
Letteratura, a cura di Felice Casucci (ESI, Napoli, 2013 - 2015). Ha curato
insieme a Rita Pacilio l’Antologia poetica “Una luce sorveglia l’infinito” sul
tema del Giubileo della Misericordia (La Vita Felice 2016) e insieme alla
famiglia Bellofatto, l’antologia “Abracci” (D&P 2016). Consulenza e postfazione
del libro di Andrea Fazioli “La beata analfabeta. Teresa Manganiello, la
sapienza delle erbe (San Paolo, 2016. Collana Vite Esagerate). La favola “La
storia di Pilli” (Scuderi Editrice, 2019). È Presidente del PREMIO
Internazionale PRATA, la cultura nella Basilica, giunto alla XIV ed. e
Direttore artistico della Festa dei Libri e dei Fumetti di Avella. Collabora
come opinionista con quotidiani e riviste religiose e come critico letterario e
intervistatrice con riviste cartacee e on line di cultura poetica. Sue opere
sono state tradotte in spagnolo e sloveno.
Monia
Gaita è nata a
Imola (BO) il 7-11-71 ma vive da sempre a Montefredane, paese d’origine in
provincia di Avellino.
Giornalista
e critico letterario, ha all’attivo le seguenti pubblicazioni: Rimandi (Montedit-2000),
Ferroluna (Montedit-2002), Chiave di volta (Montedit-2003), Puntasecca
(Istituto Italiano Cultura Napoli-2006), Falsomagro (Editore Guida-2008),
Moniaspina (L’Arca Felice-2010), Madre terra (Passigli-2015), libro, questo,
che ha ottenuto il Premio di Letteratura allo Spoleto Art Festival 2016.
Diverse
le antologie che si sono occupate della sua poesia.
Collabora
a “Il Quotidiano del Sud” e a importanti riviste web e cartacee. La sua
scrittura si connota per un uso libero della lingua che punta a coniugare
lessemi ricercati e parole attinte al quotidiano in originale mescidanza.
È
direttore della Delta3 Edizioni.
Porta
avanti nella sua Montefredane, con la Proloco che presiede, il Premio di
Cultura “Oreste Giordano”, volto a valorizzare eminenti personalità del mondo
giornalistico, della poesia, della scrittura, dell’arte e della scienza.
Lara
Cerutti nasce a
Pavia il 21/06/1968. Impara a scrivere all’età di quattro anni. Non riesce più
a smettere.
Giuseppe
Vetromile è nato a
Napoli nel 1949. Svolge la sua attività letteraria a Sant'Anastasia (Na), città
in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti sia per la poesia che per
la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali. Numerosissimi sono
stati i primi premi.
Ha
pubblicato più di 20 di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del
possibile approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti
in lavorazione (Edizioni del Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus
Edizioni, 2013), Congiunzioni e rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso
del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà dell'attesa (RPlibri, 2020), ed
il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramoe altri perdenti con (Kairos,
2010). Ha curato diverse antologie, tra le
quali:Percezioni dell'invisibile, L'Arca Felice Edizioni di Mario Fresa,
Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro quotidiano (2018) per la
Scuderi Editrice di Avellino. È il fondatore e il responsabile del Circolo
Letterario Anastasiano. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari
nazionali. Organizza incontri ed eventi letterari, tra cui le rassegne
letterarie Il London Park Letterario a Sant'Anastasia, in collaborazione con
Vanina Zaccaria, e Un caffè da Mancini presso la Libreria Mancini di Napoli in
collaborazione con Gennaro M. Guaccio. È l’ideatore e il coordinatore del
Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia". Cura diversi blog
letterari (Circolo Letterario Anastasiano, Transiti Poetici, Taccuino
Anastasiano, Selezione di Concorsi Letterari), ed inoltre collabora attivamente
con altre associazioni e operatori culturali del territorio nella realizzazione
di eventi letterari di rilievo, prodigandosi anche nella ricerca di nuovi
“talenti” poetici.
È un privilegio avere la capacità di evadere dalle pene della vita, anche se porta sofferenza, e lo si legge dai versi di Antonietta Gnerre e di Monia Gaita. Leggere i vostri versi si capisce che non si è soli, e per questo bisogna esservi riconoscente.
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