Mal d’amore è uno dei libri più
emblematici dello scrittore cileno Óscar Hahn e vanta anche un primato
peculiare: è l’unico libro di poesia censurato dalla ditta- tura militare di
Pinochet. Eppure, in apparenza, il libro non ha nulla a che vedere con la
politica né con la dittatura. Una rivista argentina, in merito all’accaduto,
giunse a pubblicare un articolo in cui si ribadiva come in Cile fosse proibito
persino amare. Tra le diverse ipotesi fatte vi fu quella del quotidiano
statunitense Washington Post, che sosteneva che la censura era dovuta a una
poesia, “Mistero gioioso”, considerata offensiva nei confronti della Vergine
Maria. Altri ipotizzarono che le poesie della raccolta, dedicate a una
misteriosa “bella nemica” il cui nome non viene mai rivelato per lo scandalo
che ne poteva derivare, avessero a che fare con una relazione adultera con la
moglie di un alto funzionario del regime. Quale che fosse la ragione della
censura, risulta comunque insolito l’accanimento del regime nei confronti di
questo libro.
Ma è lo stesso Óscar Hahn a rivelare in
diverse occasioni alcuni dettagli interessanti della vicenda. Hahn ricorda
come negli anni Ottanta, durante la dittatura di Pinochet, il poeta ed editore
David Turkeltaub creò la casa editrice Ganymedes. I suoi libri, ricercati ed
eleganti, andavano sicuramente contro
corrente e costituivano di per sé una vera e propria sfida all’“oscuramento
culturale” imposto dalla dittatura. Si trattava di un’impresa coraggiosa e
non priva di rischi, dal momento che molti degli autori inclusi nella collana
di poesia della casa editrice erano contrari al governo militare.
Turkeltaub prese contatti con Hahn, che
in quel momento era in esilio negli Stati Uniti, chiedendogli se per caso
avesse qualche libro inedito che voleva pubbli- care. Hahn decise di spedire il
manoscritto di Mal d’amore, con le illustrazioni che per il libro aveva fatto
l’amico Mario Toral. Dal momento che le poesie non trattavano temi pericolosi o
compromettenti, Turkel- taub cominciò a lavorare al progetto, e si ricordò di
chie- dere il permesso al regime solo quando il libro era già stato stampato e
distribuito nelle librerie. Ma qui accadde l’inaspettato. Quando l’editore si
recò presso il Ministero degli Interni a chiedere il permesso scoprì con
amara sorpresa che il libro era stato censurato. Turkel- taub chiese al colonnello
incaricato quale fosse la ragione. Questi rispose testualmente: “Noi non
diamo spiegazioni. Diamo ordini.” L’ordine era che tutte le copie venissero
ritirate dalle librerie e fatte sparire. Turkeltaub ritirò le copie, ma non
le distrusse. Successivamente si scoprì che molti giovani andavano a
comprarlo clandestinamente presso la casa dell’editore o ne facevano copie
per uso personale.
In quanto alla presunta allusione alla
Vergine Maria, “Mistero gioioso” usa un titolo che ha sì conno-
tazioni religiose, ma lo sfrutta per una
poesia nella quale si presenta una relazione erotica tra due esseri umani. Per
cui in realtà la poesia non ha nulla a che vedere con la Vergine. E dunque la
vera causa della censura risulta tutt’oggi misteriosa e inspiegabile.
È certo che al centro di Mal d’amore vi
è l’erotismo, elemento che per Hahn è fondamentale e che conti- nuerà a
riemergere in molte altre poesie future, come “Torri Gemelle” o “Movimento
sismico”, legandosi talvolta a eventi catastrofici. Il libro si presenta come
una raccolta omogenea e unitaria di variazioni sull’amore erotico tra una
coppia di amanti, e si inserisce, in base alle ammissioni dello stesso autore,
all’interno di una tradizione che va dalle Rime di Gustavo Adolfo Bécquer a La
voce a te dovuta di Pedro Salinas, da I piaceri proibiti di Luis Cernuda alle
famose Venti poesie d’amore e una canzone disperata di Pablo Neruda, da Pietra
di sole di Octavio Paz agli Epigrammi di Ernesto Cardenal.
Per Hahn non vi è amore senza erotismo,
mentre può esistere erotismo senza amore. A partire da questo concetto, il
poeta cileno cancella quella connotazione negativa che la morale cattolica ha
sempre collegato all’idea di amore fisico. Non vi è colpa né peccato nella
fusione di due corpi, non vi è vergogna nei desideri ero- tici di due persone.
Passione, amore e desiderio sono sensazioni presenti nel cuore di ogni essere
umano, e come tali degni di figurare nella poesia senza reticenze e senza
censure (almeno da parte del poeta). Una volta compreso questo, diventa assurda
e obsoleta persino
l’idea che il sesso senza amore sia una
cosa negativa. Naturalmente se oltre all’erotismo vi è anche l’amore, e in
particolar modo un amore segreto come nel caso di questo libro, allora la
fusione tra gli amanti diventa più intensa, poiché al desiderio fisico si
aggiunge anche immaginazione e mistero. In tal senso l’erotismo diventa una
metafora perfetta per la poesia, poiché anch’essa nasce da un connubio
perfetto di amore, immaginazione e mistero.
Chi conosce la poesia di Hahn sa come
egli sia so- lito introdurre nelle sue composizioni un elemento scar- samente
presente in poesia: il fantastico. Siamo ancora lontani dall’invenzione dei
famosi “prefantasmi”, quegli esseri immateriali che precedono la nostra
nascita, che vagano nella “prima oscurità” e ignorano che cosa signi- fichi
essere vivi. Tuttavia anche in Mal d’amore ritroviamo presenze
ectoplasmatiche che vagano tra le pagine e si materializzano negli oggetti,
interagendo con i vivi. In Mal d’amore i fantasmi appaiono forse per la prima
volta, e ciò avviene quando, una volta spezzata la rela- zione con la donna
amata, l’amante si tramuta in uno spettro. E dal momento che i fantasmi sono
eterei e intangibili, essi hanno bisogno di un supporto fisico per interagire
con l’oggetto del proprio desiderio. Ed ecco che l’amante-fantasma di Hahn
ricorre ai supporti più disparati: dal classico lenzuolo (che fin dal Medioevo
si associa con le anime erranti) all’asciugamano, dalla federa di cuscino
alla camicia. Senza dimenticare di rivelarsi anche in forma di sogno. Solo
attraverso questi supporti, per quanto precari possano
sembrare, l’amante senza corpo può aspirare di arrivare a un contatto fisico
con l’amata. Attraverso la presenza dell’amante-fanta- sma il poeta sembra
suggerire che l’uomo e la donna, pur stando vicini a livello fisico, vivono
mentalmente in due realtà parallele, in due tunnel che corrono affiancati e
che difficilmente si incontrano. O forse il poeta cileno vuole ribadire che il
vero erotismo proviene più dalla mente che dal corpo, più dal desiderio che
dalla realtà. Il fantasma non sarebbe altro che la manifestazione “vi- sibile”
di questo desiderio erotico.
Per questo motivo, ben lungi dal
provocare scan- dalo, questo libro andrebbe letto per ciò che è. La cronaca, pagina per pagina, di una storia d’amore vissuta con partecipazione e
passione da due amanti in cui cia- scun lettore può ritrovare parte di sé, di
un suo amore passato o presente, e perché no di un amore futuro desiderato e
vissuto soltanto nelle dimensione parallela dei nostri sogni. Si tratta
indubbiamente di un libro che contribuisce ad ampliare la nostra visione sulla
poesia d’amore.
Gianni Darconza
Urbino, gennaio 2017
A MI BELLA
ENEMIGA
No seas vanidosa
amor mío
porque para
serte franco
tu belleza no es
del otro mundo
Pero tampoco es
de éste
ALLA MIA BELLA
NEMICA
Non essere
vanitosa amore mio
perché ad essere
sincero
la tua bellezza
non è dell’altro mondo
Ma nemmeno di
questo
SOCIEDAD DE
CONSUMO
Caminamos de la
mano por el supermercado
entre las filas
de cereales y detergentes
Avanzamos de
estante en estante
hasta llegar a
los tarros de conserva
Examinamos el
nuevo producto
anunciado por la
televisión
Y de pronto nos
miramos a los ojos
y nos sumimos el
uno en el otro
y nos consumimos
SOCIETÀ DEI
CONSUMI
Camminiamo mano
nella mano nel supermercato
tra file di
cereali e detergenti
Avanziamo di
scaffale in scaffale
fino ad arrivare
ai vasetti di conserva
Esaminiamo il
nuovo prodotto
pubblicizzato in
televisione
E d’improvviso
ci guardiamo negli occhi
e sprofondiamo
l’uno nell’altro
e ci consumiamo
A LA UNA MI
FORTUNA A LAS DOS TU RELOJ
Estuve toda la
noche parado frente a tu puerta
esperando que
salieran tus sueños
A la una salió
una galería de espejos
a las dos salió
una alcoba llena de agua
a las tres salió
un hotel en llamas
a las cuatro
salimos tú y yo haciendo el amor
a las cinco
salió un hombre con una pistola
a las seis se
oyó un disparo y despertaste
A las siete
saliste apurada de tu casa
a las ocho nos
encontramos en el Hotel Valdivia
a las nueve nos
multiplicamos en los espejos
a las diez nos
tendimos en la cama de agua
a las once
hicimos el amor hasta el exterminio
Ahora son las
doce del día
y tengo entre
mis brazos
al cuerpo de
todos mis delitos
ALL’UNA LA MIA
FORTUNA ALLE DUE IL TUO OROLOGIO
Rimasi tutta la
notte fermo davanti alla tua porta
aspettando che
uscissero i tuoi sogni
All’una uscì una
galleria di specchi
alle due uscì
un’alcova piena d’acqua
alle tre uscì un
hotel in fiamme
alle quattro
uscimmo tu ed io facendo l’amore
alle cinque uscì
un uomo con una pistola
alle sei si udì
uno sparo e ti svegliasti
Alle sette
uscisti in fretta da casa tua
alle otto ci
incontrammo all’Hotel Valdivia
alle nove ci
moltiplicammo negli specchi
alle dieci ci
sdraiammo su un letto d’acqua
alle undici
facemmo l’amore fino allo sterminio
Adesso sono le
dodici in punto
e stringo tra le
mie braccia
il corpo di
tutti i miei delitti
ESCRITO CON TIZA
Uno le dice a
Cero que la nada existe
Cero replica que
Uno tampoco existe
porque el amor
nos da la misma naturaleza
Cero más Uno
somos Dos le dice
y se van por el
pizarrón tomados de la mano
Dos se besan
debajo de los pupitres
Dos son Uno
cerca del borrador agazapado
y Uno es Cero mi
vida
Detrás de todo
gran amor la nada acecha
SCRITTO COL
GESSO
Uno dice a zero
che il nulla esiste
Zero replica che
neanche Uno esiste
perché l’amore
ci dà la stessa natura
Zero più Uno
siamo Due gli dice
e se ne vanno
sulla lavagna mano nella mano
Due si baciano
sotto i banchi
Due sono Uno
vicino alla bozza accovacciata
e Uno è Zero
vita mia
Dietro ogni
grande amore sta in agguato il nulla
NACIMIENTO DEL
FANTASMA
Entré en la sala
de baño
cubierto con la
sábana de arriba
Dibujé tu nombre
en el espejo
brumoso por el
vapor de la ducha
Salí de la sala
de baño
y miré nuestra
cama vacía
Entonces sopló
un viento terrible
y se volaron las
líneas de mis manos
las manos de mi
cuerpo
y mi cuerpo
entero aún tibio de ti
Ahora soy la
sábana ambulante
el fantasma
recién nacido
que te busca de
dormitorio en dormitorio
NASCITA DEL
FANTASMA
Sono entrato in
bagno
avvolto nel
lenzuolo di sopra
Ho disegnato il
tuo nome sullo specchio
appannato dal
vapore della doccia
Sono uscito dal
bagno
e ho visto il
nostro letto vuoto
Allora ha
soffiato un vento terribile
e sono volate
via le linee dalle mie mani
le mani dal mio
corpo
e il mio corpo
intero ancora tiepido di te
Adesso sono il
lenzuolo ambulante
il fantasma
appena nato
che ti cerca da
una stanza all’altra
SÁBANA DE ARRIBA
Me instalé
cuidadosamente doblado
entre la ropa
blanca del closet
Sacaste las
sábanas de tu cama
y me pusiste de
sábana de arriba
Te deslizaste
debajo de las tapas
y te cubrí
centímetro a centímetro
Entonces fuimos
barridos por el huracán
y caímos
jadeantes en el ojo de la tormenta
Ahora yaces
bañada en transpiración
con la vista
perdida en el cielo raso
y la sábana de
arriba
aún enredada
entre las piernas
LENZUOLO DI
SOPRA
Piegato con cura
mi sono sistemato
tra la
biancheria dell’armadio
Hai tirato fuori
le lenzuola del tuo letto
e mi hai messo
come lenzuolo di sopra
Sei scivolata
sotto il copriletto
e ti ho coperta
centimetro per centimetro
Allora siamo
stati spazzati dall’uragano
e siamo caduti
ansimando nell’occhio del ciclone
Adesso giaci
bagnata di sudore
con lo sguardo
perso nel cielo raso
e il lenzuolo di
sopra
ancora
aggrovigliato tra le gambe
TELEVIDENTE
Aquí estoy otra
vez de vuelta
en mi cuarto de
Iowa City
Tomo a sorbos mi
plato de sopa Campbell
frente al
televisor apagado
La pantalla
refleja la imagen
de la cuchara
entrando en mi boca
Y soy el aviso
comercial de mí mismo
que anuncia nada
a nadie
TELESPETTATORE
Eccomi qui
rientrato un’altra volta
nella mia stanza
di Iowa City
Sorseggio il mio
piatto di zuppa Campbell
davanti al
televisore spento
Lo schermo
riflette l’immagine
del cucchiaio
che entra nella mia bocca
E sono lo spot
pubblicitario di me stesso
che non annuncia
nulla a nessuno
Due poesie di
Óscar Hahn tratte da Tutte le cose scivolano,
trad. di G.
Darconza, Rimini, Raffaelli Editore, 2015
(la prima tratta
del problema dei desaparecidos ritrovati dopo la fine della dittatura di
Pinochet ritrovati nelle fosse comuni)
HUESO
Curiosa es la
persistencia del hueso
su obstinación
en luchar contra el polvo
su resistencia a
convertirse en ceniza
La carne es
pusilánime
Recurre al
bisturí a ungüentos y a otras máscaras
que tan sólo
maquillan el rostro de la muerte
Tarde o temprano
será polvo la carne
castillo de
cenizas barridas por el viento
Un día la picota
que excava la tierra
choca con algo
duro: no es roca ni diamante
es una tibia un
fémur unas cuantas costillas
una mandíbula
que alguna vez habló
y ahora vuelve a
hablar
Todos los huesos
hablan penan acusan
alzan torres
contra el olvido
trincheras de
blancura que brillan en la noche
El hueso es un
héroe de la resistencia
OSSO
Curiosa è la
persistenza dell’osso
la sua
ostinazione a lottare contro la polvere
la sua
resistenza a tramutarsi in cenere
La carne è
pusillanime
Ricorre al
bisturi a unguenti e ad altre maschere
che truccano
soltanto il volto della morte
Presto o tardi
sarà polvere la carne
castello di
ceneri spazzate dal vento
Un giorno la
piccozza che scava la terra
urta qualcosa di
duro: non è roccia né diamante
è una tibia un
femore alcune costole
una mandibola
che un giorno parlò
e adesso torna a
parlare
Tutte le ossa
parlano patiscono accusano
alzano torri
contro l’oblio
trincee di
bianchezza che brillano nella notte
L’osso è un eroe
della resistenza
EL DOLIENTE
Pasarán estos
días como pasan
todos los días
malos de la vida
Amainarán los
vientos que te arrasan
Se estancará la
sangre de tu herida
El alma errante
volverá a su nido
Lo que ayer se
perdió será encontrado
El sol será sin
mancha concebido
y saldrá
nuevamente en tu costado
Y dirás frente
al mar: ¿Cómo he podido
anegado sin
brújula y perdido
llegar a puerto
con las velas rotas?
Y una voz te
dirá: ¿Que no lo sabes?
El mismo viento
que rompió tus naves
es el que hace
volar a las gaviotas
IL DOLENTE
Passerà questo
tempo come passano
tutti i giorni
orribili della vita
Si placheranno i
venti che ti abbattono
Stagnerà il
sangue della tua ferita
L’anima errante
tornerà al suo nido
Quel che ieri si
perse sarà trovato
Il sole senza
macchia concepito
uscirà di nuovo
nel tuo costato
E dirai al mare:
Come ho potuto
annegato senza
bussola e smarrito
giungere al
porto con le vele rotte?
E una voce ti
dirà: Non comprendi?
Lo stesso vento che
ha rotto le navi
è quello che fa
volare i gabbiani
Traduzione di Gianni Darconza
Óscar Hahn
(Chile, 1938). Poeta, ensayista y crítico literario. Es Doctor en Filosofía por
la Universidad de Maryland. Entre 1971 y 1972 fue miembro del Taller de
Escritores de la Universidad de Iowa. Después fue docente de esa misma
universidad por más de tres décadas. Actualmente es Profesor Emérito. Entre sus
libros figuran: Esta rosa negra, Arte de morir, Mal de amor, Versos robados,
Apariciones profanas, En un abrir y cerrar de ojos, Pena de vida y La primera
oscuridad. De los múltiples reconocimientos a su obra destacan: Premio Casa de
América de España (2006), Premio José Lezama Lima (2008), Premio Iberoamericano
de Poesía Pablo Neruda (2011), el Premio Nacional de Literatura (2012) y el
premio Loewe de poesía por Los espejos comunicantes (2014). Es considerado una
de las voces más importantes de la poesía Hispanoamericana. Inexplicablemente,
el poemario Mal de amor fue el único libro de poesía censurado por la dictadura
de Pinochet.