Foto copyright di Grazie Fiore |
C’è
una sorta di rassegnazione
in questa piccola cameriera
dai tratti orientali, minuta
e svelta nel piccolo ristorante
nel cuore di Lisbona.
I suoi occhi fuggono
quando il donnone inglese
fingendo
di fumare
attraversa
la strada
e le allunga una mancia.
Lei rientra ancora più veloce
una banconota nel palmo della mano
sopra posate e piatti sporchi;
la srotolerà solo nella notte
una occhiata alle pantofole
ed è già ora di stendere tovaglie.
Alla signora davanti a me
Alla signora davanti a me
quando si appisola cade
il
basco con paillettes sulla fronte,
arriccia il labbro superiore
come per fermarlo poi
apre gli occhi e dice
ci siamo ci siamo.
Il marito dentro una felpa con zip
addentellata sulla carne
senza togliersi le cuffie le risponde
non ci siamo non ci siamo.
Tutta la tratta Bologna-Firenze
è andata così.
A
Roma Termini la addetta alle pulizie
ha raccolto il manicotto
sintetico fucsia della signora
lo ha messo al collo e svuotando cestini
guardava al finestrino come le stesse.
Nel volo per Madrid
Nel volo per Madrid la
mia vicina di posto
va al funerale del padre,
in treno il mio dirimpettaio
a quello del fratello.
Arrivano, si siedono
si addormentano pesantemente
poi aprono gli occhi
increduli sulla vita
che in pochi istanti
cedono alle lacrime.
in questa piccola cameriera
dai tratti orientali, minuta
e svelta nel piccolo ristorante
nel cuore di Lisbona.
I suoi occhi fuggono
quando il donnone inglese
e le allunga una mancia.
Lei rientra ancora più veloce
una banconota nel palmo della mano
sopra posate e piatti sporchi;
la srotolerà solo nella notte
una occhiata alle pantofole
ed è già ora di stendere tovaglie.
Alla signora davanti a me
quando si appisola cade
arriccia il labbro superiore
come per fermarlo poi
apre gli occhi e dice
ci siamo ci siamo.
Il marito dentro una felpa con zip
addentellata sulla carne
senza togliersi le cuffie le risponde
non ci siamo non ci siamo.
Tutta la tratta Bologna-Firenze
è andata così.
ha raccolto il manicotto
sintetico fucsia della signora
lo ha messo al collo e svuotando cestini
guardava al finestrino come le stesse.
Nel volo per Madrid
va al funerale del padre,
in treno il mio dirimpettaio
a quello del fratello.
Arrivano, si siedono
si addormentano pesantemente
poi aprono gli occhi
increduli sulla vita
che in pochi istanti
cedono alle lacrime.
Così
è quel risvegliarsi
senza ancora contatto
col
mondo dei ricordi,
la grazia prima dello spavento.
Tagliando le cipolle
Ieri mentre tagliavo le cipolle
pensavo alle sarde in saor di mia nonna
poi pensavo a mia madre
alle sue ultime parole
“Cretina, perché piangi”
mi domandavo dunque
se ci debba essere un motivo
per piangere
e uno per lacrimare
la guerra l’amore il mare
le persone che ti rubano dentro
le lampade gialle al soffitto
il mio cane che sta male
c’è qualcuno che visti i permessi per le lacrime
quante in quale occasione e come
e con le cipolle,
con le cipolle cosa dobbiamo fare.
Poi ho tagliato i porri
e ho pensato al mio desinare.
senza ancora contatto
la grazia prima dello spavento.
Ieri mentre tagliavo le cipolle
pensavo alle sarde in saor di mia nonna
poi pensavo a mia madre
alle sue ultime parole
“Cretina, perché piangi”
mi domandavo dunque
se ci debba essere un motivo
per piangere
e uno per lacrimare
la guerra l’amore il mare
le persone che ti rubano dentro
le lampade gialle al soffitto
il mio cane che sta male
c’è qualcuno che visti i permessi per le lacrime
quante in quale occasione e come
e con le cipolle,
con le cipolle cosa dobbiamo fare.
Poi ho tagliato i porri
e ho pensato al mio desinare.
Vorrei raccontarti
Vorrei
raccontarti di una infanzia
triste in una città opaca, non
distrarti, parlo di un luogo
dentro l’ovatta dei giorni con
il mercato dei fallati a rallegrarlo.
Parlo di una grande casa mai
silenziosa su un cielo basso, troppo
basso per riuscire ad alzare la testa, la
strada per la chiesa troppo breve così
la via per la fuga: un elastico e una
corda alla vita tirava indietro senza
speranza di ossigeno.
Ascolta
voglio dirti di volti ora
amati che non sapevano amare e
amarsi, di vite dannate da
legacciuoli sparsi, anime ribelli
nate in anni e luoghi sbagliati.
Ti dico che le strade erano strette non
passava l’aria, i giorni stantii e
le furie poco addomesticate: una patina
attorno a famiglie perfette solo
da fuori delle finestre con ampi tendaggi.
Ti direi della volta che il padre della
mia amica disse nell’altra stanza Basta!
e un colpo di pistola vibrò;
lei, la mia amica, mi fece cenno di
continuare a studiare mentre un silenzio
cereo scendeva sul nostro tavolo.
Ti dico che quando sua madre apparve con
del tè e della torta capii quanto spesse
fossero anche le loro tende lunghe fino
a terra con dei nodi come i falsi ricchi,
quanto stretta la corda che avevo in vita
triste in una città opaca, non
distrarti, parlo di un luogo
dentro l’ovatta dei giorni con
il mercato dei fallati a rallegrarlo.
Parlo di una grande casa mai
silenziosa su un cielo basso, troppo
basso per riuscire ad alzare la testa, la
strada per la chiesa troppo breve così
la via per la fuga: un elastico e una
corda alla vita tirava indietro senza
speranza di ossigeno.
amati che non sapevano amare e
amarsi, di vite dannate da
legacciuoli sparsi, anime ribelli
nate in anni e luoghi sbagliati.
Ti dico che le strade erano strette non
passava l’aria, i giorni stantii e
le furie poco addomesticate: una patina
attorno a famiglie perfette solo
da fuori delle finestre con ampi tendaggi.
Ti direi della volta che il padre della
mia amica disse nell’altra stanza Basta!
e un colpo di pistola vibrò;
lei, la mia amica, mi fece cenno di
continuare a studiare mentre un silenzio
cereo scendeva sul nostro tavolo.
Ti dico che quando sua madre apparve con
del tè e della torta capii quanto spesse
fossero anche le loro tende lunghe fino
a terra con dei nodi come i falsi ricchi,
quanto stretta la corda che avevo in vita
quanta
vita avrei voluto senza dimenticare.
Anna Toscano vive a Venezia, insegna presso l’Università
Ca’ Foscari e collabora con altre facoltà. Scrive per testate, tra cui Il Sole24
Ore e Doppiozero. Sesta e ultima raccolta di poesie è Al buffet con la morte, La Vita Felice 2018, preceduta da Una telefonata di mattina, 2016, Doso la polvere, 2012; liriche, racconti
e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie; sua la curatela di
cataloghi e libri di poesie. Ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica Virgole di poesia per Radio Ca’ Foscari.
Per la testata on-line La Rivista Intelligente cura Venerdì in versi. È stata editor per case editrici, lavorato come
ufficio stampa; ha collaborato con varie scuole di scrittura e ha fondato “Lo
Squero della parola”, laboratorio di scrittura. Come fotografa suoi scatti sono
apparsi in riviste, manifesti, copertine di libri, mostre personali e
collettive. Varie le esperienze teatrali, tra le quali “Voce di donna Voce di
Goliarda Sapienza”. www.annatoscano.eu