Non finirò di scrivere sul mare di Giuseppe Conte
– Lo specchio Mondadori
Toto corde di Maria Grazia Palazzo – La Vita Felice
2020
Nutrica di Daìta Martinez - LietoColle, 2019
Molti testi poetici sono incroci di
similarità come se da un capo all’altro del mondo si creasse una vera e propria
corrispondenza intellettuale. A volte, tutto questo avviene con slancio senza
aver bisogno di una conoscenza diretta, fisica. Proprio come accade con i
classici. Altre volte, permane il bisogno di un vincolo comunicativo con l’autore
per la consegna diretta della risoluzione confidenziale del pensiero poetico.
Ma l’attimo infinito della poesia risponde a tutti gli interrogativi del
lettore, a ogni esigenza contemporanea perché il valore della poesia sa sempre
come relazionarsi con la multiformità della vita.
da Non finirò di scrivere sul mare di Giuseppe Conte
E
scriverò di te,
sempre
di te, delle tue amare
verità
di sale
della
gioia che dai alle vele,
di
te che sei ciurma e solitudine
di
te che sei infinito e finitudine
padre
o madre o fratello primogenito
spalancato
come un abisso,
segreto
come una conchiglia
da
Toto corde di Maria Grazia Palazzo
Quando
prendesti quel treno
ti
si ruppe il cuore e stringevi il morso,
il
vento ti frusto dal finestrino
strappando
foglie, rami, stelle
e
perdesti il remo, il regno e la ragione
e
cadesti in un imbuto nero.
Ti
ricomponesti, asciugando lacrime
non
ancora versate sulle orbite
e
le occhiaie, copiose lacrime ingoiate,
sistemandoti
il vestito stirato e raggrinzito.
Ora
mi sembra che il tuo giardino
riappaia
in una rinascita inattesa
con
il nespolo e il melograno,
le
chianche bruciate dal fuoco
dei
conti che non tornano
e
arde di continuo, tra spasimi
al
mondo per farti presente
e
sembra dica
vita,
vita, vita...
da Nutrica di Daìta Martinez
Proviamo
amore
non mi sai
non mi sai
proviamo
a vestire
la stanza
la stanza
tu
lì
il latte scaldato
il cuscino nei fiori
ferisce l’inizio
il silenzio
il latte scaldato
il cuscino nei fiori
ferisce l’inizio
il silenzio
e
io
Giuseppe Conte è uno scrittore, poeta, librettista, drammaturgo, traduttore
e critico letterario italiano. Giuseppe Conte è nato a Imperia nel 1945 e vive
a Sanremo. Ha pubblicato raccolte di poesia, saggi e romanzi, incentrati sui
temi della natura, dell’eros, del mito. Tra le raccolte di poesia, L’Oceano e il Ragazzo (BUR, 1983 e TEA,
2002), Le stagioni (BUR, 1988, Premio Montale), Ferite e rifioriture (Mondadori, 2006,
Premio Viareggio), Poesie 1983-2015 (Oscar
Mondadori, 2015), Non finirò di scrivere sul mare (Mondadori,
2019). I suoi romanzi: Primavera incendiata (Feltrinelli,
1980), Fedeli d’amore (Rizzoli, 1993), L’impero e l’incanto (Rizzoli,
1995), Il ragazzo che parla col sole (Longanesi,
1997), Il terzo ufficiale (Longanesi, 2002, Premio
Hemingway), La casa delle onde (Longanesi,
2005, Selezione premio Strega), L’adultera (Longanesi,
2008, Premio Manzoni), Il male veniva dal mare (Longanesi,
2013), Sesso e apocalisse a Istanbul (Giunti,
2028), I senza cuore (Giunti, 2019).Tra i suoi
saggi, Terre del mito, Lettera ai disperati sulla primavera. Ha scritto anche libretti d’opera,
testi teatrali, tra cui Ungaretti fa l’amore, Nausicaa, Le roy Arthur et le sans logis. Ha tradotto Blake, Shelley, Whitman e D.H.
Lawrence. È autore di due antologie: La lirica d’Occidente e La poesia del mondo. È stato direttore di collana e
consulente editoriale. Ha collaborato come autore a programmi di RAI. Scrive
come editorialista sul Secolo XIX e come critico letterario sul Giornale. Nel
2015 ha ricevuto in Ungheria insieme a Charles Bernstein il Premio Janus
Pannonius. Nel 2010 ha vinto il Premio Montale Fuori di Casa per la Sezione
Poesia e nel 2015 il Premio Speciale LericiPea.
Maria Grazia
Palazzo è nata nel 68, a Martina Franca (Ta), vive a
Monopoli (Ba) dal 2006, dove si sono rotte le acque della poesia. Ha esercitato
la professione di avvocato, per oltre vent’anni. Con l’arrivo di Amit
dall’India nel 2014 è diventata mamma adottiva e nel 2015, con la seconda
laurea in Scienze Religiose, è entrata nel mondo del super precariato della
scuola.
Pubblicazioni in poesia: Azimuth (LietoColle, 2012); In punta di piedi (Terra d’ulivi, 2017); Pi Greco, piccolo e-book, (Stefano Donno, 2017); Andromeda (I Quaderni del Bardo, 2018). Altre poesie sono uscite in collettanea per altre case editrici e su siti web.
Pubblicazioni in poesia: Azimuth (LietoColle, 2012); In punta di piedi (Terra d’ulivi, 2017); Pi Greco, piccolo e-book, (Stefano Donno, 2017); Andromeda (I Quaderni del Bardo, 2018). Altre poesie sono uscite in collettanea per altre case editrici e su siti web.
Daìta Martinez, segnalata e premiata in diversi concorsi è in
antologica con Ladolfi, LietoColle, La Vita Felice, Mondadori, Akkuaria,
Fusibilialibri, Ursini Edizioni, Cfr Edizioni. Autrice dei testi in video Kalavria. Ha pubblicato con LietoColle (dietro l’una), 2011, segnalata alla V Edizione del
Premio Nazionale di Poesia “Maria Marino”, e nel 2013 la bottega di via alloro. Ha vinto il primo premio – sezione dialetto – del 7°
Concorso Nazionale di Poesia Città di Chiaramonte Gulfi, ed è stata finalista –
sezione opere inedite in lingua siciliana – della 44° edizione del Premio
Internazionale di Poesia Città di Marineo. Inserita
nell’Almanacco di poesia italiana al femminile “Secolo Donna 2018”,
edizioni Macabor, nel 2019 ha pubblicato la finestra dei mirtilli,
suite poetica a due voci, stilata insieme al poeta comisano Fernando Lena,
Edizioni Salarchi Immagini, e ad aprile dello stesso anno il rumore del latte, Spazio Cultura Edizioni. È vincitrice del Premio Macabor 2019 – sezione silloge
inedita di poesia – con pubblicazione ‘a varca di zagara in
lingua siciliana.