La diga ombra di Antonio Bux (Nottetempo, 2020)
La quasi notte di Francesca Serragnoli (MC edizioni, 2020)
Corpo della gioventù di Alessandra Corbetta (Puntoacapo, 2019)
La linea celeste della poesia
Sicuramente potrebbe risultare un arbitrio ridurre a un minimo comune denominatore le poetiche di autori diversi, ma le riflessioni sul mondo contemporaneo, le preoccupazioni e il senso del vivere interrogano l’animo dei poeti di tutti i tempi e di ogni età rendendoli indistintamente testimoni della contingenza storica. Così la poesia, che è sempre in primo piano, percorre la linea celeste che conduce alla visione trascendente dei paesaggi e dei limiti della realtà. Versi liberi, metafore, sentimenti e metafisica coinvolgono l’esperienza personale e l’impegno civile dando vita a una metapoetica che trova nutrimento nella vita intima degli autori e nella assoluta verità esistenziale dell’uomo registrando conflitti, pentimenti, inganni, contrasti, risoluzioni e rinascite con la stessa e unica finalità: attestare che il mondo ospitale possa veramente trasformare l’ordine delle cose. RP
da La diga ombra di Antonio Bux
Proprio di un albero ti innamori.
Lo vedo nascosto nei tuoi seni
come il capezzolo verde bambino;
così tu mi spogli e sento il sole
sereno, non più di macchie.
Così vedo gli anni passare…
Morbidi, rotondi, senza fatica
(ma sono solo un vecchio
che vuole vedere perché il sole
dentro di te è eterno); un ragazzo
laggiù, chi hai amato; così di me
al di là dell’albero ami
e le mani simili a foglie – sapremo
questo – lo stingersi solo
e i colori, i volti attaccati alla terra.
da La quasi notte di Francesca Serragnoli
Ci sono vite magiche
vestite d’impermeabile nero
capelli a riporto
orfane di cene
di bicchieri che cozzano
(non è maleodorante pietà come stile di vita)
in quei monotoni passi che vanno all’altare
quella moneta in bocca, caritas
l’uomo tranquillo che gli pende l’occhio a terra
come ramo vivo al peso del suo frutto
in quella scia ospitale, in quel carro
quante disperazioni sono salite
la misericordia dell’uomo di niente
l’uomo che ti volti ed è lì
seduto sulla panchina.
da Corpo della gioventù di Alessandra Corbetta
Drummer
Guarda questo cielo, questo cielo
così eterno e adatto
a tutte le stelle che tiene ognuna
come fosse unico astro
nell’universo
come fosse un momento il tormento
di non essere stella
e tutto il resto amore
Forse dentro il Carro Maggiore o
nel Carro Minore il battito
di bacchette perfette di legno
sarà la sola possibile
esplosione del canto
del mio oscuro cuore
scurissimo buio compreso
tra le tenebre e il suo
dolcissimo nome
Antonio Bux (Foggia, 1982) ha pubblicato, tra l’altro, Trilogia dello zero (Marco Saya 2012; rosa premio Montano, vincitore premio Minturnae), Kevlar (Società Editrice Fiorentina 2015; premio Alinari), Naturario (Di Felice 2016; rosa premio Viareggio), Sativi (Marco Saya 2017; selezione premio Città di Como) Sasso, carta e forbici (Avagliano 2018; premio Alfonso Malinconico) e il recente La diga ombra (Nottetempo 2020). In spagnolo ha pubblicato 23 – fragmentos de alguien (Buenos Aires 2014), El hombre comido (Buenos Aires 2015), Saga familiar de un lobo estepario (Toledo 2018) e in vernacolo foggiano la silloge Lattèssanghe (Le Mezzelane 2018; selezione premio Città di Ischitella – Pietro Giannone). Nel 2014 gli è stato conferito a Firenze il premio Iris. Come traduttore ha curato i volumi Finestre su nessuna parte (Gattomerlino Superstripes 2015) di Javier Vicedo Alós, Bernat Metge (Joker 2020) di Lucas Margarit e Contro la Spagna e altri poemi non d’amore (Nessuno editore 2020) di Leopoldo María Panero. Ha fondato e dirige il blog Disgrafie e alcune collane per le Marco Saya Edizioni e per l’editrice RPlibri.
Francesca Serragnoli (Bologna 1972) laureata in Lettere Moderne nella città di origine, ha lavorato presso il Centro di poesia contemporanea nella medesima università e attualmente fa parte del direttivo. I suoi testi sono apparsi in numerose antologie, mentre i suoi libri di poesia sono Il fianco dove appoggiare un figlio (Re Enzo, Bologna 2003), ristampato nel 2012 con Raffaelli, in una versione ampliata e Il rubino del martedì (Raffaelli, Rimini 2010) poi confluito in Aprile di là (LietoColle/Pordenonelegge 2016). Collabora con la rivista clanDestino.
Alessandra Corbetta è nata a Erba il 4 dicembre 1988. È dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e dei Media; è responsabile web e Social Media Director de La Casa della Poesia di Como. Ha scritto per la rivista culturale Alfabeta2. Per Flower-ed ha pubblicato la monografia poetica “L’amore non ha via” e per Silele Edizioni il romanzo “Oltre Enrico” (Cronistoria di un Amore sul finale). Per il blog Menti Sommerse dirige la rubrica poetica “I Fiordalisi”. Nel 2017 ha pubblicato per LietoColle, la raccolta di poesie “Essere gli altri”.