La
diga ombra di
Antonio Bux – Nottetempo, 2020
Canzoniere
dell’assenza di
Antonio Spagnuolo – Kairos, 2018
La
luna è un osso secco
di Federica Giordano – Marco Saya Edizioni, 2019
Il mistero della poesia
La
meraviglia della poesia è nel suo mistero. Una poesia spiegata, infatti, così
come diceva Wallace Stevens, è una poesia morta. Mistero, quindi, inteso come
innumerevoli chiavi di lettura della stessa poesia che riescono a tradurre il
corpus sensibile del testo offrendoci la possibilità di rileggerlo con altre
possibili evocazioni e significati. Ulteriormente nuovo e autentico rivelando
un originale di cui è possibile cogliere, ogni volta, solo una parte. Ecco
perché scopriamo versi che non conoscevamo, scene e immagini poetiche che ci
allenano alla copiosità di realtà che in una sola poesia hanno il potere di
elevarci.
r.p.
da La diga ombra di Antonio Bux – Nottetempo 2020
Tu
che speri un’anima si risvegli
dal
lato umano, a tarda ora,
quando
sei sola nel mio volto
e
l’ora è buia ma ti rischiara,
non
è l’anima di chi siamo.
L’anima
che si vuole sperare
farsi
nulla, avanti come un corpo,
non
è l’anima del reale,
se
per immaginarsi a specchio
riflette
solo male
il
volto buono, già svanito.
Così
tu ami questo involucro
tradito
di ogni giorno,
e
la carne che ti piace, o il bacio
vivo
nel sonno, che vorrei sereno.
Ma
non è che un ricordo
su
chi saremo, quando due anime
per
fondersi dovranno amare
il
sogno andato, d’essere due di uno.
Questo
dell’anima si ama,
il
suo canto morto, se è vero
che
un raggio cavo fa del corpo
chiara
la solitudine, forse ameremo
o
in quella saremo amati
per
chiara immagine che si è
già
stati soli, con le furie al collo,
non
moriremo amando, l’immagine
nostra
mutata se ci amerà
sarà
per non sparire.
da
Canzoniere dell’assenza di Antonio Spagnuolo - Kairos 2018
Incertezze
Ho
paura per quelle sillabe perdute
tra
i versi ancora incerti, che lasceranno una cifra
per
comunicare astrazioni, o l’incognita
traccia
di una soffice preghiera nei colori.
Ancora
il freddo ha il grigio dei sussurri,
nelle
frequenze divenute ostili,
inseguendo
quel tratto d’ombra
che
vortica nella nostalgia dei ricordi.
Forse
il segnale che insegue modelli
ha
teorie d’emozione, ed io ripeto
frantumi
delle palpebre in silenzio.
da
La luna è un osso secco di Federica Giordano – Marco Saya
Edizioni, 2019
Il
tempo è un volto che invecchia,
mai
interrompendo il lavoro.
Deformandosi,
si allontana anni luce
dalla
prima sua fattezza.
Infinitamente
si allontana
ma
conserva un appiglio di costanza,
qualcosa
che lo rende riconoscibile e fido,
un’illusione
di comprensione
e
di anticipo sul futuro.
Ma
repentinamente, quel volto riserva espressioni
che
non si lasciavano presagire
e
amaramente l’uomo, senza merito e tardi,
le
comprende.
La
maschera del vecchio era già piazzata sul bambino
come
un accampamento che attende.
Antonio
Bux (Foggia,
1982), vive tra la Spagna e l’Italia. Suoi testi sono stati tradotti in
spagnolo, francese, inglese, catalano, tedesco, rumeno e serbo. Ha curato la
traduzione del libro Ventanas a ninguna parte dell’autore spagnolo Javier
Vicedo Alós, oltre che la traduzione di testi scelti di autori tra i quali
Leopoldo María Panero, Julio Cortázar, Dário Jaramillo, Álvaro García, Antonio
Cabrera, Jaime Saenz, Pere Gimferrer, Pedro Salinas, Vicente Aleixandre e tanti
altri ancora. È autore dei libri Disgrafie (Poesie 2000-2007 e altre poesie)
(Salerno-Milano, Edizioni Oèdipus, 2013; libro vincitore della XXXVII edizione
del Premio Minturnae Poesia Giovane “Ornella Valerio”) Trilogia dello zero
(Milano, Marco Saya Edizioni, 2012) e Turritopsis (Di Felice Edizioni,
Martinsicuro 2014) .
Antonio
Spagnuolo è nato
nel 1931 a Napoli, dove vive. Ha pubblicato i volumi di poesia: Ore del tempo
perduto (Intelisano, 1953), Rintocchi nel cielo (Ofiria, 1954), Erba sul muro
(Iride, 1965, prefazione G. Salvati), Poesie 74 (SEN, 1974, prefazione D. Rea),
Affinità imperfette (SEN, 1978, prefazione M. Stefanile), I diritti senza nome
(SEN, 1978, prefazione M. Grillandi), Angolo artificiale (SEN, 1979), Graffito
controluce (SEN, 1980, prefazione G. Raboni), Ingresso bianco (Glaux, 1983), Le
stanze (Glaux, 1983, prefazione C. Ruggiero), Fogli dal calendario (Tam-Tam,
1984, prefazione G.B. Nazzaro), Candida (Guida, 1985, prefazione M. Pomicio,
Premio Adelfia e Stefanile), Dieci poesie d’amore e una prova d’autore (Altri
Termini, 1987, Premio Venezia), Infibul/azione (Hetea, 1988), Il tempo scalzato
(All’antico mercato saraceno, 1989), L’intimo piacere di svestirsi (L’Assedio
della poesia, 1992), Il gesto – le camelie (All’antico mercato Saraceno, 1992,
Premio Spallicci), Dietro il restauro (Ripostes, 1993, Premio Minturnae), Attese
(Porto Franco, 1994, illustrazioni di Aligi Sassu), Inedito 95 (nell’antologia
di G. Manacorda “Disordinate convivenze”, L’assedio della poesia, 1996), Io ti
inseguirò (venticinque poesie intorno alla Croce, Luciano Editore, 1999),
Rapinando alfabeti (L’assedio della poesia, 2001, prefazione P. Perilli),
Corruptions (Gradiva Pubblications, 2004, trad. L. Bonaffini), Per lembi
(Manni, 2004), Fugacità del tempo (Lietocolle, 2007, prefazione G. Finzi),
Ultime chimere (L’arcafelice, 2008), Fratture da comporre (Kairòs, 2009),
Frammenti imprevisti (“Antologia della poesia contemporanea”, Kairòs, 2011),
Misure del timore (1985/2010, Kairòs, 2011), L’evoluzione delle forme poetiche
(“Antologia di poesia contemporanea”, Kairòs, 2013), Il senso della possibilità
(Kairòs, 2013), Oltre lo smeriglio (Kairos, 2014), Non ritorni (Robin, 2016),
Canzoniere dell’assenza (Kairos, 2018); i volumi di prosa: Monica ed altri
(racconti, SEN, 1980), Pausa di sghembo (romanzo, Ripostes, 1994), Un sogno nel
bagaglio (romanzo, Manni, 2006), La mia amica Morèl (racconti, Kairòs, 2008);
il volume di teatro Il cofanetto – due atti (L’assedio della poesia, 1995). Nel
2007 ha realizzato la Antologia di poeti contemporanei Da Napoli/verso.
Presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali,
collabora a periodici e riviste di varia cultura. Attualmente dirige la collana
“Le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna ”poetrydream” in
internet.
Federica
Giordano è nata a
Napoli nel 1989. É laureata in Lingue moderne per la cooperazione
internazionale con una tesi in Letteratura tedesca su Antigone di F. Hölderlin.
Si
occupa di critica letteraria e collabora a varie riviste tra le quali “Nuovi
Argomenti” e “Poesia” di Crocetti. É inoltre tra i blogger del sito di Poesia
della Rai di Luigia Sorrentino. Gestisce insieme a Mario Fresa il blog di
musica Il Re Pescatore. É autrice di un servizio sulla raccolta “Porcellana –
Poema sulla distruzione della mia città” di Durs Grünbein con un’ampia sezione
di traduzioni di testi inediti in lingua italiana, pubblicato nel numero di
Febbraio 2013 della rivista “Poesia”. Ha curato la traduzione di due
lungometraggi di Cynthia Baett “Cycling the frame” e “The invisible frame”
presentati nell´ambito delle rassegne cinematografiche del Goethe-Institut di
Napoli.
Il
numero di novembre 2016. La sua prima raccolta di versi, “Utopia Fuggiasca”
(Marco Saya Editore, 2016) ha vinto il Premio italo-russo Bella Achamadulina
(2017) – sezione “Tonino Guerra” – e il Premio “L’Iguana” (2017), menzione di
merito al premio Frascati, menzione speciale al Premio Montano. Insieme alla
poetessa Vanina Zaccaria, è autrice del lavoro poetico e performativo: “La
storia e l’utopia. Un dialogo poetico”, L’ultima pubblicazione, a maggio 2019,
con l’editore milanese Marco Saya: “La luna è un osso secco”.