I cipressi di Van Gogh di Liliana Zinetti, Ladolfi, 2011
La complicità del plurale di Marco Bellini, LietoColle 2020
Tutte le poesie 1969-2015 di Milo De Angelis, Lo specchio - Mondadori
La poesia è un’evidenza precisa che ricongiunge la terra al cielo
La poesia è una disciplina espressiva, un segno tangibile e riconoscibile che indica la comunione delle cose in una perpetua confessione dei frammenti dell’esistente. La musicalità senza sbavature viene a patto con l’uso raffinatissimo della parola semplice e ardita. Oserei dire, parola sensuale (Dal lat. tardo sensualis, der. di sensus -us ‘senso’) Per rinvigorire anima e intelletto i toni concettuali stabiliscono significato, emozione ed esecuzione di esperienze solenni sospesi tra immagini, metafore e rieducazione del linguaggio. La finalità è una attestazione di modernità: determinare le vicende umane e letterarie intrecciando la scrittura al sentire intellettuale e interiore per ricongiungere la terra al Creato. Senza sottrarsi al disordine della contemporaneità il poeta concilia tradizione e innovazione calcolando l’incompiuto e l’inseparabile. R.P.
da I cipressi di Van Gogh di Liliana Zinetti
Veniva una dolcezza
una piccola felicità
col canto di uccelli in volo
sospesi nel momento
Talvolta bastava.
L’alba sorgeva pulita,
bambina.
Oggi le parole vengono con il colore
della luce stretto nelle gole degli uccelli.
Ascolta, la nota
che non sai tradurre vola
tra le nubi a sussurrare l’inesplicabile
segreto dei fiumi. La pioggia
laverà l’aria, scintillerà il paesaggio
disteso come un lenzuolo al sole,
troppo chiaro per l’ombrato sguardo delle cose.
Traboccheranno di suoni le gronde
per la sete degli uccelli, il canto
raccolto dagli alberi
trascritto di foglia in foglia.
Aria e terra, allegro,
un bimbo salta
in una pozzanghera di vermi e stelle.
da La complicità del plurale di Marco Bellini
Una alla volta le vorrei richiamare
da dove non so. Prenderle dal vento
o dall’ultimo raggio chino dentro una serratura.
Solo un’impressione
di quelle vite passate. Richiamarle
dall’odore della polvere o dal riflesso
di una galassia nella pozzanghera
per una giusta attenzione
un disturbo consentito.
Di là, forse, il dispetto
come per un numero sgradito sul cellulare.
da Tutte le poesie 1969-2015 di Milo De Angelis
E poi avrete sentito, almeno una
volta
quando il
liquido, delicatissimo,
esce dalla
bocca, scorre giallo nel lavandino
e la sonda
e le sirene sempre più lontane.
Il respiro
si affanna, finisce, riprende
quanta pace
nella spiaggia gelata dal temporale:
una canoa
va verso l’isola corallina
e sotto
l’oceano si accoppiano le cellule sessuali
non ci sono
eventi irreparabili
ma solo le
spugne cicliche,
gli insetti
che hanno coperto l’aria:
ecco un
colore di madreperla, una roccia nella sabbia,
l’accappatoio
che toglie con un solo gesto
solennità
della luce, la meraviglia, la prima
e la
femmina del pellicano
chiama la
nidiata sparsa nella tempesta
e forse
vede qualcosa, tra gli scogli,
qualcosa che
si muove
domani
correrà con i suoi bambini
mescolata,
per respirare
nel
turchese profondo della marea
che sale in
superficie, sta rinascendo adesso
e trova una
terra diversa, un’altra voce.
Liliana Zinetti risiede a Casazza (Bg) dove è nata nel 1954. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Volo di terra, LietoColle 2004; L’ultima neve, Lietocolle 2007;la plaquette Una poesia, Pulcinoelefante, 2008; l’eBook Due (I giorni del sole fermo) Clepsydra Edizioni, 2009, Nel solo ordine riconosciuto, L’Arcolaio, 2009; I cipressi di Van Gogh, Ladolfi Editore, 2011; la plaquette Improvviso il mare, L’Arcolaio, 2012; la plaquette Minime da un fine, CFR, 2013 con fotografie di Viviana Nicodemo. Sue poesie sono apparse su Incroci, Le Voci della Luna, Poesia, Soglie e altre riviste letterarie, nonché in varie antologie, in rete, in quotidiani. Ha vinto alcuni premi di poesia per l’edito e l’inedito, tra cui Il Litorale, Violetta di Soragna, Laurentum, Città di Salò, Antica Badia di San Savino, Città di Romano, Astrolabio, Gozzano, Borgognoni.
Marco Bellini, nato nel 1964, vive in Brianza. Sue pubblicazioni sono: Semi di terra (LietoColle, 2007); per le Edizioni Pulcinoelefante la poesia Le parole (2008); la plaquette E in mezzo un buio veloce (Seregn de la memoria, 2010); Attraverso la tela (La Vita Felice, 2010); Sotto l’ultima pietra (La Vita Felice, 2013), La distanza delle orme @ – Poesie con CD Inserti (La Vita Felice, 2015); il libro d’artista Tra le spine (Il ragazzo innocuo, 2018). Nel 2013 è risultato vincitore con inedito nelle selezioni italiane per l’European Poetry Tournament. Sue poesie hanno ottenuto riconoscimenti in diversi concorsi e sono presenti in numerose antologie, su blog e riviste di settore. È stato tradotto in diverse lingue europee. Fa parte delle giurie del Premio Letterario Nazionale Galbiate e del Premio Nazionale di Poesia Umbertide 25 Aprile. Collabora con il semestrale di letteratura Incroci e con la rivista Qui Libri. Ha curato l’antologia poetica Muri a secco (RPlibri, 2019). Cura la rassegna di eventi sulla poesia in collaborazione con l’Associazione artistico culturale Artee20 di Merate (LC).
Milo De Angelis è nato nel 1951 a Milano, dove insegna in un carcere di massima sicurezza. Ha pubblicato Somiglianze (Guanda, 1976); Millimetri (Einaudi, 1983); Terra del viso (Mondadori, 1985); Distante un padre (Mondadori, 1989); Biografia sommaria (Mondadori, 1999); Tema dell’addio (Mondadori, 2005), Quell’andarsene nel buio dei cortili (Mondadori, 2010), Incontri e agguati (Mondadori, 2015), Linea intera, linea spezzata (Mondadori, 2020). Ha scritto il racconto La corsa dei mantelli (Guanda, 1979) e un volume di saggi (Poesia e destino, Cappelli, 1982). Nel 2017 ha pubblicato un libro di interviste (La parola data, Mimesis, con DVD di Viviana Nicodemo) e presso Mondadori la raccolta completa dei suoi versi (Tutte le poesie 1969-2015). Ha tradotto dal francese e dalle lingue classiche.