Madre
ancora
viene
a chiederci uno sconto
di
pena, e tutto si somma
dentro
una sola grande onda:
- ed
era vero quel che mi dicevi
mentre mi iniettavi la vita:
niente
vale la pena se non il punto
esatto
in cui tutto
ebbe
inizio: perché bisogna
uscire
in fretta dal mistero
senza
guardarsi le spalle -
ma
Orfeo chiama la morte,
in
fondo, mentre chiedo
solo
di rientrare col mio
morbo
d'affetto
nella
culla dell’acqua,
maschera
impura e geniale.
*
Questa necessità di tenere
ammanettato il tempo,
mangiarsi lo scocco prima che accada,
per non intenerire
le distrazioni, per non segnare
con l'unghia la figura
finemente miniata
sopra il pomo dorato:
perciò non chiedermi spazi,
eternamente si spasima
nel microscopico giaciglio.
*
Tutto questo errare, ancora,
per settimane
attraversare a falcate
macinare la gomma e sentire
di notte i motori
degli altri: è perché
non abbiamo una casa,
è perché non abbiamo
l’occhio, piccole anguille
oleose e dormienti che
non esistono, perché
non guizzano.
non guizzano.
Per acquistare il libro
Eleonora Rimolo (Salerno,1991) vive a Nocera Inferiore.
Laureata in Lettere Classiche e in Filologia Moderna, è ora dottoranda in
“Studi Letterari” presso l’Università degli Studi di Salerno. Ha pubblicato due
raccolte di poesie: Dell’assenza e della presenza (Matisklo, 2013) e La resa
dei giorni (AlterEgo, 2015, Premio “Poesia Giovani Europa in versi 2016”,
organizzato dalla Casa della Poesia di Como), Temeraria gioia (Borgomanero,
Giuliano Ladolfi editore 2017).
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