La
terra originale di Eleonora Rimolo – Collana Gialla Lietocolle, 2018
L’abitudine
degli occhi di Monica Martinelli – Passigli, 2015
Tutt’altro,
dialogando con C.S. di Lina Salvi – Edizioni della Meridiana, 2011
Tra
lampi e corti di Adam Vaccaro – Marco Saya Edizioni, 2019
Limite
del vero di François Nédel Atèrre – La Vita Felice, 2019
Nella
carne e nel sangue rugge una madre di Rossana Oriele Bacchella – La Vita
Felice, 2019
Le
poesie sono sempre una commistione di luoghi, oggetti, avventure, volti che ci
corteggiano, tra passato e presente, sfociando in riferimenti e sensazioni
inequivocabili. Con un libro di poesie tra le mani possiamo ri-scrivere
sceneggiature complesse in cui umano, visione, realtà e vissuto coincidono
perfettamente. Nell’ultimo anno ho fatto fatica a parlare di tutti i libri
letti e mi scuso sin da ora per le omissioni, sicuramente non volute. Infatti,
non dovrebbe essere messo da parte nessun libro di poesia, soprattutto perché
la parola poetica resta l’unico modo e mezzo per avvicinarsi, in maniera
autentica, all’emblema del patire dell’uomo. Nella recitazione dei versi che di
seguito riporterò, tratti dai libri sopracitati, aleggia la volontà e la
necessità di denunciare e/o esaltare, con stupore e ricerca stilistica, la
tormentosa incertezza del nostro tempo. Un dramma, una ferita universale che
parte dal bisogno di cercare e trovare speranza, refrigerio plausibile di
fronte al buio vulnerabile del misero compiacimento o delle tensioni
metafisiche. Balenano emblematici significati, germogliano consolazioni e
miracoli semantici che strutturano antichi moti dell’anima e identità convulse
che sprigionano carica edenica. La poesia appare, dunque, una difesa pensante
contro l’ingiusto e l’illusorio urlando e richiamando le coscienze, a volte con
prepotenza fervida, a volte con delicatezza dicotomica, alla forza della
bellezza pura e nascente, comunque e in ogni dove.
Rita Pacilio
Da
“La terra originale” di Eleonora Rimolo – Collana Gialla Lietocolle, 2018
Getta
le carte vecchie, i vestiti:
nella
casa serve più luce, più aria
entrerà
dalle fessure attraverso
le
tende bianche, quella calda
che
asciuga lacrime, vernici.
Serve
qualcosa per saldare il vuoto,
una
libreria più larga, un complice
che
metta in tavola il pane, un figlio
che
con tenerezza ti versi l’acqua
lasciando
seccare il bucato
sotto
la canicola che ci brucia la faccia,
che
ci scalda nella bocca la cenere,
briciole
amare, ustione di voci.
Da
“L’abitudine degli occhi” di Monica Martinelli – Passigli, 2015
Maestranze
Siamo
muri surriscaldati
pareti
confinanti
separate
da spazi siderali.
Ci
sfioriamo
a
simulare una pena di turno
che
ci trattiene in sorvoli d’ansia.
Io
ospite sgradita,
paziente
come un condannato
ostaggio
di vane trattative.
Mucchietto
d’ossa rinsecchite
a
sbattermi in un coraggio sconosciuto
immerso
in calcare di sconfitte.
M’improvviso
saltimbanco
tra
sobbalzi e respinte.
È
un soprassello vertebrale
intriso
di commozione.
E
le mie vertebre hanno il tuo nome.
Da
“Tutt’altro, dialogando con C.S.” di Lina Salvi – Edizioni della Meridiana,
2011
Certe
notti le trascorro insonne
visitatori
circondano tavoli rotondi,
giunti
dal tetro dei portoni
sulla
soglia da una luce.
Tempi
duri per chi lavora
buttati
in uffici sporchi, desolati
torri
di carte ci vengono incontro,
personali
effetti rinchiusi
in
armadi metallici.
Insensata
la quantità di parole
che
mettono in un progetto.
Ad hoc. To
be. In abiti
scuri,
da pinguini.
Da
“Tra lampi e corti” di Adam Vaccaro – Marco Saya Edizioni, 2019
Tu
fiore d’autunno (A Chris)
che
non smette di parlare
della
primavera, lo sai
che
sei un fiore d’autunno
che
non smette non smette
di
parlare della primavera?
Facendo
girare scaldare
il
sangue che dal cuore
scioglie
la parete di ghiaccio
che
veste le vene dell’autunno
Da
“Limite del vero” di François Nédel Atèrre – La Vita Felice, 2019
Cortili
è la parola, e tu sai dirla,
che
rende il luogo com’era, com’è.
Manca,
ma è irrilevante, una conferma.
Il
marmo che non si può riparare
cede,
mi appoggio ai muri con la mano.
Restare
qui è fidarsi delle dita.
Porte
serrate, quelle che sapevo
sopra
le scale, e l’ombra ti allontana.
Grani
dall’alto, è la pioggia che arriva
o
è solo l’acqua caduta alle piante.
Mi
accorgo, intanto, che guardare a lungo
è
garantire l’esistenza in vita.
Da
“Nella carne e nel sangue rugge una madre” di Rossana Oriele Bacchella – La
Vita Felice, 2019
Matrioska
Se
pulita ascoltassi
attraverso
le pareti del tempo
le
voci che sono stata
le
radici pescherebbero
dalla
terra comune
la
linfa per nuove foglie
di
stessa fattura
ma
più ampia visione.
Si
dischiuderebbero
una
a una le matrone
simulacro
di seme e madre
canestro
intrecciato
con
giunchi di diverso sapere
legato
di futuro.
***
Eleonora
Rimolo (Salerno,
1991), laureata in Lettere Classiche e in Filologia Moderna, è dottoranda in
Studi Letterari presso l’Università di Salerno. Ha pubblicato il romanzo
epistolare Amare le parole (Lite Editions, 2013) e le raccolte poetiche
Dell’assenza e della presenza (Matisklo, 2013), La resa dei giorni (Alter Ego,
2015 – Premio Giovani Europa in Versi) e Temeraria gioia (Ladolfi, 2017 –
Premio Pascoli “L’ora di Barga”, Premio Civetta di Minerva). Con alcuni inediti
ha vinto il Primo Premio Ossi di seppia (Taggia, 2017). È Direttore per la
sezione online della rivista Atelier.
Monica
Martinelli è nata
a Roma e lavora nella Pubblica Amministrazione in un settore
economico-finanziario. Dopo la laurea in
Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma e un dottorato sui rapporti tra
Cina e Unione Europea, ha scritto articoli e recensioni sulla rivista letteraria
“Rassegna di letteratura Italiana”.
Nel
2009 ha pubblicato il libro di poesie con prefazione di Walter Mauro dal titolo
Poesie ed ombre, Tracce editore. Nel 2011 ha pubblicato Alterni Presagi,
Altrimedia editore. Nel 2015 ha
pubblicato L’abitudine degli occhi, Passigli editore. Ha pubblicato poesie
sulle riviste “Poeti e Poesia”, “Poesia”, “Orizzonti” e racconti e poesie su
varie antologie e blog letterari: ViaDelleBelleDonne, Neobar, La presenza di
Erato, L’ombra delle parole, Poetarum Silva. È redattrice della rivista si
cultura e letteratura “I Fiori del male”.
Lina
Salvi nasce a
Torre Annunziata nel 1960 e vive in provincia di Lecco. In poesia ha pubblicato
le raccolte Negarsi ad una stella (Olgiate Comasco, 2 Dialogolibri , 2003; con
prefazione di Giampiero Neri), Abitare l'imperfetto (Milano, La Vita Felice, 2007);
Socialità (Napoli, Edizioni d’if, 2007). Nel 2010, con la raccolta Dialogando
con C.S. ha vinto il Premio Sandro Penna per inediti, pubblicata a cura del
premio nel 2011 dalle Edizioni della Meridiana di Firenze, con prefazione di
Elio Pecora; Lettere dal deserto, con un’incisione di F. Giudici (collana Fiori
di Torchio, curata dal Circolo Seregn De la Memoria, Seregno 2014). E’ presente in diverse
rassegne antologiche. Sue poesie sono state tradotte in lingua rumena e
pubblicate sulla Rivista Poezia di Bucarest.
Adam
Vaccaro, poeta e
critico nato in Molise nel 1940, vive da più di 50 anni a Milano. Ha pubblicato
varie raccolte di poesie: La vita nonostante, Studio d’Autore, Milano 1978;
Strappi e frazioni, Libroitaliano, Ragusa 1997, con prefazione di Giancarlo
Majorino; La casa sospesa, Joker, Novi Ligure 2003, con postfazione di Gio
Ferri; e la raccolta antologica La piuma e l’artiglio, Editoria&
Spettacolo, Roma 2006, con prefazione di Dante Maffia. Infine, Seeds, New York
2014, è la raccolta scelta da Alfredo De Palchi per Chelsea Editions, con
traduzione e introduzione di Sean Mark. Ha realizzato inoltre varie
pubblicazioni d’arte:, Spazi e tempi del fare, con acrilici di Romolo Calciati
e prefazioni di Eleonora Fiorani e Gio Ferri, Studio Karon, Novara 2002;
Sontuosi accessi – superbo sole, con disegni di Ibrahim Kodra, Signum edizioni
d’arte, Milano 2003; Labirinti e capricci della passione, con acrilici e
tecniche miste di Romolo Calciati e prefazione di Mario Lunetta, Milanocosa,
Milano 2005; I tempi dell’orsa (2000) e Questo vento (2009) con opere di
Salvatore Carbone, Edizioni Foto: Nicola Picchione – Firenze PulcinoElefante. È
stato tradotto in spagnolo e in inglese.
Con
Giuliano Zosi e altri musicisti, che hanno scritto brani ispirati da sue
poesie, ha realizzato concerti di musica e poesia. Ha ricevuto numerosi
riconoscimenti (tra questi Premio Speciale Astrolabio, Pisa 2007, a La piuma e
l’artiglio) ed è presente in molti Siti, blog e raccolte antologiche. Collabora
a riviste e giornali con testi poetici e saggi critici. Per quest’ultimo
versante, ha pubblicato Ricerche e forme di Adiacenza, Asefi Terziaria, Milano
2001, Premio nel 2001 del Laboratorio delle Arti di Milano, sez. saggistica. È
tra i saggisti del Gruppo redazionale che ha curato Sotto la superficie –
quaderno di approfondimento sulla poesia contemporanea de “La Mosca di Milano”,
Bocca Editori, Milano 2004; e tra gli autori de La poesia e la carne, Edizioni
La Vita Felice, Milano 2009.
Ha
fondato e presiede Milanocosa (www.milanocosa.it,), Associazione Culturale con
cui ha realizzato numerose iniziative. Tra queste: “Scritture/Realtà –
Linguaggi e discipline a confronto”, di cui ha curato con Rosemary L. Porta gli
Atti, Milanocosa 2003; “Bunker Poetico” in collaborazione con M. N. Rotelli
alla 49a Biennale d’Arte di Venezia, giugno 2001, di cui ha curato con G.
Guidetti la raccolta Poesia in azione, Milanocosa, Milano 2002; la 1^ Carovana
Nazionale di Poesia e Musica (21-31 marzo 2003), promossa e coordinata con Anna
Santoro e Maria Jatosti; evento col patrocinio del presidente della Repubblica
e dell’UNESCO in corrispondenza della Giornata Mondiale della Poesia del 2003.
Ha curato con F. Squatriti 7 parole del mondo contemporaneo, libro di Poesia,
Arti visive, Musica e altre discipline, Milanocosa ed ExCogita, Milano 2005;
Milano: Storia e Immaginazione, Milanocosa, Milano 2011; Il giardiniere contro
il becchino, Atti del convegno 2009 su Antonio Porta, Milanocosa, 2012. Cura la
Rivista telematica Adiacenze, materiali di ricerca e informazione culturale del
Sito di Milanocosa.
François
Nédel Atèrre
(pseudonimo di Francesco Terracciano) è nato a Napoli, dove vive e lavora, nel
1967. È laureato in Economia e Commercio. La letteratura, contrappunto alla
formazione universitaria e professionale, è costantemente al centro dei suoi
interessi: lo studio della poesia europea – del modello italiano, inglese e
francese così come delle significative testimonianze russe del Novecento – ha
motivato la sua partecipazione a numerose iniziative, mantenendo vivo il
contatto con una realtà complessa e in continua evoluzione.
Ha
pubblicato una raccolta di poesie, Phonè (1992) e un volume di racconti, Il
Salice Bianco (1993), entrambi con lo pseudonimo di Francesco Miti. Numerose le
sue collaborazioni con riviste letterarie e le partecipazioni a progetti
editoriali, rassegne e seminari.
Del
2018 è la raccolta poetica Mistica del quotidiano, Terra d’Ulivi edizioni.
Nel
2018 una sua poesia è risultata vincitrice al Concorso Nazionale di Poesia
“Città di Sant’Anastasia XVI Edizione”.
Rossana
Oriele Bacchella
nasce a Milano dove tutt’ora vive. È vincitrice di alcuni premi di poesia e
presente sulla scena letteraria con vari interventi e letture poetiche. Ha
pubblicato la silloge Indizi dalle periferie (Kanga, 2019) e i suoi testi sono
presenti in antologie poetiche tra cui: Corpo&Anima (ARPAnet, 2012), Terza
e quarta Raccolta Pubblica di Poesia (Tempo diVersi, 2015 e 2016), Veglia 24
agosto 2016 (2016, Antologia Autori per l’Italia a sostegno dei terremotati),
Poesia (urgente) per Giulio Regeni (Rayuela, 2018). È tra le ideatrici di
“NavigliInVersi”, un collettivo poetico che periodicamente promuove l’omonimo
evento.
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