Hanno tentato
di bruciarvi l'anima
per rendervi corpi
da macellare
e menti da spappolare.
Hanno preparato
destini infilzati
sui fili spinati
per rendervi grembi svuotati.
Quei figli del ventre gettati
ai soldati,
quei piccoli afgani innalzati
oltre la morte coi cuori spezzati.
Noi fortunate a poterne parlare
stenderemo lenzuola e parole
finché le anime uccise
siano libere in cielo
di acciuffare la vita
e curare l'orrenda ferita
che grida, che grida,
contro l'enorme porta chiusa.
Herat ha pianto per prima
e i burqa hanno avuto
una nuova sventurata fortuna,
ma sorella è la luna
che illumina orribili notti
ma anche menti e poi corpi
che resistono ai sensi
perversi dei cervelli storpi.
Daniela Fabrizi
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