domenica 3 aprile 2022

"Penelope. Nonostante Ulisse" in scena il 6 aprile a Trieste al Magazzino 26 con Sara Alzetta. Testo poetico di Gian Maria Zappelli

Mercoledì, 6 aprile 2022, dalle 20.30 alle 22.00, saremo al Magazzino 26 di Trieste nell’ambito della Rassegna ‘Una luce sempre accesa’ promossa dal Comune di Trieste e organizzata da Vita Activa Nuova APS. Assisteremo allo spettacolo teatrale “Penelope. Nonostante Ulisse”. Testo poetico scritto da Gian Maria Zapelli che in scena diventa il corifeo. Interpreta Penelope l’attrice Sara Alzetta.

Lo spettacolo si dispiega come un’unità ritmica ed è costituita dalla successione di temi principali di particolare fattura ed interpretazione. Sara Alzetta entra in un personaggio archetipico ripreso nell’evoluzione storica della persona in un mondo moderno e in un linguaggio fruibile e accessibile alla comprensione di tutti. La brava e versatile attrice ci fa partecipare con maestria all’evoluzione del personaggio e lei stessa si trasforma in esso. Ci coinvolge in modo sorprendente interpretando con originalità una delle figure femminili più eroiche e particolari di moglie, madre e regina, del testo epico dell’Odissea.

Penelope, figura letteraria immortale, ha attraversato i millenni ispirando autori e autrici fino ai nostri giorni, in una rielaborazione del mito nell’arte antica e moderna e nella letteratura contemporanea, per citare solo alcuni autori: la prima epistola di Ovidio nella sua raccolta “Eroidi” inizia con: “Questa lettera te la invia la tua Penelope, o Ulisse che indugi a tornare. Ma non rispondermi, vieni di persona! Troia, odiata dalle donne greche, di certo è abbattuta!”  

Tra gli autori neogreci possiamo citare Ghiannis Ritsos, il quale scrive “La disperazione di Penelope” (1968) cogliendo l’istante preciso del riconoscimento e della contemporanea delusione. “Per lui, dunque, aveva speso vent'anni, vent' anni di attesa e di sogni, per questo miserabile lordo di sangue e dalla barba bianca?” Possiamo proseguire con “Il diario di Penelope” di Kostas Varnalis, “il pianto di Penelope” di Margaret Atwood, fino alla sarcastica interpretazione di Penelope, “Itaca per sempre" di Luigi Malerba, (1977) nella quale Penelope si riconosce una donna consapevole, saggia e tessitrice d'inganni al pari del consorte Odisseo. Sono solo alcuni degli autori che si sono impegnati nella rivisitazione del personaggio di Penelope, trasferendolo nel mondo moderno.

L’autore italiano Gian Maria Zapelli, nel testo teatrale “Penelope. Nonostante Ulisse” compie un serio tentativo di restituire spessore psicologico alla figura letteraria secondo i canoni della donna moderna; nell'opera rielabora il mito di Penelope dandole voce per raccontare lei stessa chi era Ulisse e la propria vita nonostante il marito. Per sfuggire dalla particolare ‘opacità’ del carattere e del comportamento di Penelope nel poema omerico, l’autore prova a costituire la cifra della complessità del suo carattere, fino al punto della liberazione di Penelope dai condizionamenti sociali,    liberandosi dalla figura ingombrante di Ulisse e finalmente esistere come figura dell’individuo moderno, secondo i dettami del liberalismo occidentale. 

Alexandra Zambà

 

 

 

 

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