L’ultimo libro
di Paola Casulli è un libro sulla calma del restare. Sartie, lune e altri
bastimenti ha come sottotitolo “poesie di isole e amori” e rimanda
immediatamente al mare. Tra l’altro il mare è un tema ricorrente nel lavoro
dell’autrice. Eppure il mare, che potrebbe far pensare al viaggio, alla
partenza, qui è visto in un’ottica di pacatezza e nostalgia. È come se
l’autrice fosse pervasa da un senso di riflessione che tuttavia non contempla
salvezza: “cosa ci rende nostalgici?/ Distanziati sul nostro promontorio/
ciascuno con i piedi fuori dalla marea/ a sentirci salvi ma opachi”. Ritrovare
terra solida sotto i piedi significa anche averne attraversate di correnti,
averle contemplate e a volte averle riconosciute come parti integranti della
vita. A un certo punto la solidità diventa un giaciglio, attraverso il quale si
può godere bene della luce, poiché è una conquista. Tutto il dettato poetico
risente di questa negoziazione tra calma e mare: “come siamo noi/ quando
diciamo siamo/ uguali a noi stessi?”, della realtà che spesse volte si conferma
semplice convinzione per chi invece continuamente chiede, cerca. Se il cuore è
un’isola, l’amore è il suo bosco verdeggiante dove camminare a piccoli e
accorti passi.
Melania Panico
Come se
in questa stanza
dove io ora abito
fosse passato il
vento.
Un po’ di vento
con quella
inconsistenza che avrebbe avuto noi
se noi non ce ne
fossimo andati.
Un vento poi
che, invisibile,
è penetrato
nella schiena. Mi ha tolto l’abito
mi ha rialzato
gli attimi, umiliato le soglie.
Tocco questa
terra ora
dove tutto è
colore solido.
Si inarcano gli
alberi
e io resto qui
a vederli
ghigliottinati dalla luce.
*
Certe volte si
dicono bugie
perché il cuore
è un’isola
ammalata di
smeraldo – e i tramonti
intrusioni bene
accette.
*
Sapevamo di
essere nella stessa via
a bassa voce
come crocifissi
appesi al muro
quasi
dispiaciuti, volgendo lo sguardo
altrove.
Così mai più
visti.
Colti da quella
strana euforia del dolore.
A dirci mille
volte preghiere. A farci dei
vestiti addosso
bianchi fiori. Compiuti
nell’imperfetta
bellezza delle cose
familiari. Un
rapimento la vasta luce diamante
che pare sangue
di un nuovo toccare.
Paola Casulli
nasce a Ischia ma vive da qualche tempo tra le colline del Monferrato.
Poetessa, fotografa, giornalista, pubblica tre raccolte di poesia: Mundus Novus
(Ed. Del Leone),Phitekoussai, racconti di un’isola (Ed. Kairos), Di là dagli
alberi e per stagioni ombrose (Ed. Kolibris) e due brevi poemetti – MitoGrafie
e Lontano da Itaca, quest’ultimo è stato portato a teatro con successo a
Verona, con coreografia della stessa Casulli. Organizza eventi culturali in
tutta Italia e scrive per varie testate giornalistiche. Incanto Errante è il
suo blog di fotografia di reportage e di racconti di viaggio www.incantoerrante.com
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