Mura
amiche di Alessandro De Santis – Transeuropa, 2019
La
mezzanotte di Spoleto di Paolo Valesio – Raffaelli Editore (sec ediz. 2018)
Rinascere
da vecchi di Gianfranco Lauretano – puntoacapo 2017
La
cadenza sospesa di Valentina Colonna – nino aragno editore, 2015
Eu-nuca
di Patrizia Sardisco – Edizioni Cofine, 2018
La
grazia dei frammenti (poesie scelte 2000 – 2020) di Domenico Cipriano –
Giuliano Ladolfi, 2020
Maremàje
di Anita Piscazzi – Campanotto, 2012
Crolli
di Rosaria Lo Russo – Le Lettere, 2012
La
memoria, la rinascita, l’amore: prendere in considerazione il mondo attraverso
la poesia.
La
poesia trova il suo grande spazio nel passato, ma per compiersi ha bisogno di
rivelare una coscienza presente e vigile capace di interrogare, con speranza
utopica, il futuro. La finalità è quella di contemplare, focalizzare ed
evidenziare l’attualità contemporanea della storia personale dell’uomo nel
mondo, attraverso la memoria e l’avvenire. Quindi, si storicizzano i tempi
trascorsi, a volte falsando le partecipazioni ideologiche/intime delle
convenzioni, grazie alla feconda visione. Si utilizzano toni e registri che
perlustrano il rantolo della solitudine, il disincanto, la conquista e gli
abbandoni appartenuti a più stagioni, a più punti di vista, a più tradizioni
antropologiche e letterarie. Si possiede la grandezza della ferita della poesia
visibile nel fortunato valore umano che permane e resiste: l’Amore. Amore e
mistero come teatro di coscienza e di vita civile. Come parola di sangue che
sigilla il sublime e il quotidiano nella sua integrità allusiva e suggestiva.
Come disegno e ragionamento poetico che nuovamente torna a stupire e a evocare.
La sintassi, la tipicità delle figure retoriche ci aiutano a ri-trovare
l’equilibrio tra sonorità e senso, tra il detto e il taciuto, tra il tempo e il
non essere. Così restiamo sospesi ai veli delle interrogazioni, alla protesta
strategica, ai luoghi della vita mancata lì dove è labile il confine tra il
percettibile e l’esperienza. R.P.
Da
Mura amiche di Alessandro De Santis – Transeuropa, 2019
Tegola
Dalla
crepa entra
la
luce, dice rauco il cantastorie
dalla
parola si rovescia
la
gioia, recita il salmo
dell’ora
seconda
Una
levigata stasi, una
inquieta
stabilità ora.
Non
soffia più
il
vento
Non
soffia più
non
muove niente
La
materia, la terra, cotta
nutrita
del calore
e
poi stinta
dall’eco
di mansarda
da
urla di rabbia e distanza
da
chi vuole
essere
tetto, crine, coperta.
Da
La mezzanotte di Spoleto di Paolo Valesio – Raffaelli Editore
(sec. Ediz. 2018)
Monteluco
Il
bivio è nella pelle e nella mente.
Il
presente è essenziale e incomprensibile;
il
futuro, inguardabile; il passato
intoccabile.
E
resta l'altro: il bivio
del
lavoro mentale
(con
il cervello teso
a
sollevare sacchi
a
travasare secchi).
Che
cosa fa la mente
con
gli anni del peccato?
Può
lasciarli cadere -
senza
nemmeno bollarli "anni sciupati",
schiacciandoli
al disotto del giudizio -
nel
vuoto del tempo universo;
o
ricercarne con passione il senso:
ogni
ora di vita ha da servire -
anche
la più sassosa
anche
la più fangosa -
a
lastricare il cammino
per
l'Ascesa del Monte.
Da
Rinascere da vecchi di Gianfranco Lauretano – Puntoacapo 2017
Tu sei per me una città che
oltrepassa il presente
e si avvia ad un futuro incerto di
costruzione
e distruzione della propria storia:
architetti smemorati
dimenticano progressivamente
l’abisso di tempo
da cui provengono le erbacce
e non sentono quali racconti
bisbiglino
oggi di nuovo, più fiocamente, gli
alberi
dei giardini e dei viali e quali
ombre si stanchino
di riandare sempre per le stesse
strade e progettino
di trasferirsi altrove, di visitare
altri fantasmi.
Tu sei per me una città così.
Nessuna malattia
sta guarendo, nessuno problema si
risolve
nessun dolore viene risarcito,
nessun evento
nessun fatto gesto circostanza
passa.
Da
La cadenza sospesa di Valentina Colonna – nino aragno editore,
2015
Sto
partendo. Non resto che io
alla
solita entrata nuova.
Ho
posato la mia valigia
davanti
a una porta, ieri,
primo
piano,
all’ora
del sole sui tavoli,
quando
la Mole ride.
La
ginestra perde per strada
e
le rose emanano
l’ultima
aria in abito scuro.
Al
saluto di mani il mio sorriso apre
e
muore. È nei capelli
che
passa il feretro dei ricordi.
Oggi
sospeso il tempo ferma.
Domani
partirò.
Di
te non mi resta che tutto.
Da
Eu-nuca di Patrizia Sardisco – Edizioni Cofine, 2018
#15
l’occhio
ai picchi ai grafici
la
Vecchia incrocia ai ferri
corti
i
diritti
rovesci,
tarde filosofie
progetti
rigetti
e gettatezza
a
mano umana
a
maglie larghe osserva
i
punti
a
lei preme la crescita
se
la realtà sta ai grafici
la
verità è futura
Da
La grazia dei frammenti (poesie scelte 2000 – 2020) di Domenico
Cipriano – Giuliano Ladolfi, 2020
trema
la terra, le vene hanno sangue che geme e ti riempie.
è
un fiotto la terra che lotta, sussulta, avviluppa. confonde
la
terra che affonda, ti rende sua onda, presente a ogni lato
soffoca
il fiato, ti afferra, collutta, si sbatte, si spacca, ti vuole
e
combatti, chiede il contatto, ti attacca, ti abbatte. è fuoco
la
terra del dopo risucchia di poco le crepe: la terra che trema
riempie
memoria. ti stana, si affrange, ti strema, è padrona.
Da
Maremàje di Anita Piscazzi – Campanotto, 2012
Passerai
distratto
Passerai
distratto
da
una contrada
sull’orlo
spiegazzato
di
una terra che sa
di
un dolore lontano lontano
buono
e caldo come il pane nella madia
terra
di conquista
dove
le cinquanta lune di Saturno
si”
incontrano in piazza la domenica
sopra
la schiena di buoi
vacche
del sole
che
scendono muso a muso
a
festeggiare un mascio
menhir
tra la terra e il cielo.
È
qui che epifanie divine
si
incrociano al solstizio d’estate
col
mento a terra di vecchi
scolpiti
nella roccia meridiana.
Qui
troverai la loro meraviglia
di
fronte allo sposalizio
di
un cedro e di un agrifoglio
al
ritmo di una banda
in
festa
e
di Vito che ballò con le streghe
a
Sant’Antonio
sotto
l’albero della cuccagna.
Da
Crolli di Rosaria Lo Russo – Le Lettere, 2012
L’amore
odiato non è bello è un tipo, un tipo
tosto,
inquartato, non direi bello, una folla
di
denti di varia angolatura, spigoli dove
sbatto
come ciglia o piuma, ed una cicatrice che si stira
come
una gattina sul labbro inferiore, se sorride,
e
se un sorriso divarica la bocca coprendosi con mano
tremula
di pudore. Ma non ha pudore né amore melodioso
quando
desiste dall’aggrottarsi e si dimette addormentandosi
o
quando, mentre si rade, manda acidi
odori
selvatici di maschio enunciando un ritardo,
il
solito ritardo di madre, un ritardo che fa madre,
una
madre implacabile che tardiva lo spia
dall’angolo
agonico del suo specchio grandangolare.
Che
faccia anche gola lo so quella faccia di schiuma.
Alessandro
De Santis è nato a
Roma nel 1976; laureato in Storia Moderna e Contemporanea, vive a Lanuvio,
paese dei Castelli Romani dove è assessore alla Cultura e alle Scuole. Ha
diretto il blog letterario Luminol ed è stato curatore ed editor dell’omonima
collana di narrativa italiana breve per le Edizioni Socrates. Suoi testi
poetici sono stati pubblicati su diverse riviste: Nuovi Argomenti, Nazione
Indiana, Il Primo Amore, Interno Poesia, El Ghibli, Letras, Sagarana e
Niederngasse. Ha esordito con Il cielo interrato (Joker Edizioni, 2006) cui è
seguito Metro C (Manni Editori, 2013). La sua silloge Il verso del taglio è
presente nel XII Quaderno di Poesia Italiana Contemporanea (Marcos y Marcos,
2015).
Paolo
Valesio, poeta,
narratore e critico, nasce nel 1939 a Bologna dove si laurea. Ottenuta in
seguito la libera docenza, Valesio si trasferisce negli Stati Uniti, dove
insegna a Harvard, New York University, Yale e attualmente alla Columbia
University nella città di New York, dove è titolare della Cattedra « Giuseppe
Ungaretti » in Letteratura Italiana. Egli dirige la rivista Italian Poetry
Review presso la Italian Academy for Advanced Studies in America (situata nel
campus di Columbia), e collabora a riviste e giornali italiani. Ultimamente i
suoi soggiorni in Italia si stanno facendo sempre più lunghi. Oltre a
numerosissimi saggi, articoli, racconti e poesie sparse, Paolo Valesio ha
pubblicato diciassette libri di poesia, due romanzi, una raccolta di racconti,
e cinque libri di critica. Ha inoltre messo in scena un suo atto unico, e
collaborato alla messa in scena di due opere teatrali tratte da due sue diverse
raccolte di poesia. Da vari anni, Valesio è impegnato nella scrittura di cinque
romanzi-diari, paralleli ma diversi, che costituiscono una Pentalogia narrativa
ancora inedita (a parte alcune anticipazioni su riviste) e comprendente a
questo punto più di 15.000 fogli manoscritti.
Gianfranco
Lauretano è nato
il 19 febbraio 1962 a Sessa Aurunca, provincia di Caserta e vive a Cesena. Ha
pubblicato i volumi di poesia "La quarta lettera" (Foum, Forlì 1987),
"Preghiera nel corpo" (NCE, Forlì 1997), "Occorreva che
nascessi" (Marietti, Milano 2004), "Sonetti a Cesena" (Il
Vicolo, Cesena, 2007), "Racconto della Riviera" (Raffaelli, Rimini
2012) e il volume di prose liriche "Diario finto" (L'Obliquo, Brescia
2001). Sue traduzioni dal portoghese e dal russo sono pubblicate su antologie e
riviste e nel 2003 in volume, presso l'editore Raffaelli di Rimini, è uscito
"Il cavaliere di bronzo" di Aleksandr S.Puskin. In uscita per le
edizioni del Saggiatore la raccolta "La pietra" di Osip Mandel'štam.
Svolge attività di critica letteraria su periodici e quotidiani. Ha curato il
commento ai canti XXIX, XXXII e XXXIII del Purgatorio di Dante (Rizzoli, Milano
2001) e il volume monografico "La traccia di Cesare Pavese",
(Rizzoli, Milano 2008). Dirige la collana "Poesia contemporanea" e il
trimestrale letterario "clanDestino" per la casa editrice Raffaelli.
È fondatore e direttore letterario della rivista di arte e letteratura
"Graphie" e fa parte del comitato di redazione della rivista di
critica e letteratura dialettale romagnola "Il parlar franco". È
insegnante elementare.
Valentina
Colonna è poetessa
e pianista compositrice. Nasce a Torino nel 1990 in una famiglia di musicisti e
ha pubblicato i libri di poesia Dimenticato suono (Manni, 2010) e La cadenza
sospesa (Aragno, 2015). Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, spartiti
musicali e CD. Laureata in Lettere antiche, si è diplomata in Pianoforte e ha
conseguito il Máster Universitario en Interpretación de la Música Antigua
presso l’ESMUC e la UAB di Barcellona. Nel 2015 è stata invitata a scrivere e
condurre sei puntate radiofoniche sul tema Musica poetica: la retorica del
Barocco per Radio Vaticana, per la quale ha anche ideato e condotto il nuovo
programma Le parole della musica. Attualmente si sta specializzando in Scienze
linguistiche (indirizzo storico) presso l’Università degli Studi di Torino con
una tesi sulla prosodia della poesia di Giorgio Caproni e sta lavorando a
diversi progetti artistici.
Patrizia
Sardisco è nata a
Monreale, dove vive. Laureata in Psicologia, specializzata in Didattica
Speciale, lavora in un Liceo di Palermo. Scrive in lingua italiana e in
dialetto siciliano. Sue liriche e alcuni racconti brevi compaiono in antologie,
riviste e blog letterari. Nel 2016 è stata pubblicata la sua raccolta poetica
Crivu, prima classificata al premio “Città di Marineo”. Nel 2018 si è
classificata al 2° posto al Premio città di Ischitella – Pietro Giannone con la
raccolta inedita di poesie in dialetto Ferri vruricati (arnesi sepolti).
Domenico
Cipriano è nato
nel 1970 a Guardia Lombardi (AV), vive e lavora in Irpinia. Già vincitore, nel
1999, del premio Lerici-Pea per l’inedito, ha pubblicato le raccolte di poesie:
“Il continente perso” (Fermenti, 2000 – premio Camaiore proposta); “Novembre”
(Transeuropa, 2010 – rosa finalista del premio Viareggio-Rèpaci), tradotto
negli USA a cura di Barbara Carle con il titolo di “November” (Gradiva
Publications, New York, 2015, presentato al ‘Center for Italian Study’ presso
la New York University in Stony Brook); “Il centro del mondo” (Transeuropa,
2014) e “L’origine” (L’arcolaio, 2017). Collabora con artisti di vario genere
per specifici progetti; ha pubblicato il CD di musica e poesia “JPband: Le note
richiamano versi” (Abeatrecords, 2004) e dal 2010 guida la formazione
jazz-poetry ‘e.Versi’. È redattore della rivista di studi europei ‘Sinestesie’.
A gennaio 2020 è stata pubblicata “La grazia dei frammenti (poesie scelte
2000-2020)”, un’antologia ragionata delle sue poesie a 20 anni dal primo libro,
per le edizioni Giuliano Ladolfi. www.domenicocipriano.it
Anita
Piscazzi, pianista,
poeta e dottore di ricerca, si occupa di studi etnomusicologici e
didattico-musicali. Ha pubblicato le raccolte poetiche: In lumen splendor
(Oceano Ed., Sanremo 1999), Amal (Palomar, Bari 2007), Maremàje (Campanotto,
Udine 2012), Alba che non so (CartaCanta, Forlì 2018). Sue poesie sono presenti
in Ossigeno Nascente (Atlante dei poeti contemporanei italiani a cura del
Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica Alma Mater Studiorum -
Università di Bologna) e in varie antologie.
Rosaria
Lo Russo,
poetessa, traduttrice, saggista, lettrice performer, è nata nel 1964 a Firenze,
dove vive. Fra i suoi libri di poesia L’estro (Firenze, Cesati, 1987),
Vrusciamundo (I Quaderni del Battello Ebbro 1994), Sanfredianina, in Poesia
contemporanea. Quinto quaderno italiano (Crocetti 1996), Comedia (1998, con
cd), Lo Dittatore Amore. Melologhi (2004, con cd), Crolli (2007). Ha curato tre
volumi di Anne Sexton, Poesie d’amore (Le Lettere 1996), L’estrosa abbondanza
(1997, con Antonello Satta Centanin e Edoardo Zuccato) e Poesie su Dio (Le
Lettere 2003) e, di Erica Jong, Miele e sangue (2001).
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