lunedì 29 giugno 2020

Consigli di lettura a cura di Rita Pacilio: giugno 2020


Parole di carta, parole di cartone di Rita Caramma – Youcanprint – 2018
Inedito di Antonietta Gnerre
Inedito di Monia Gaita
Inedito di Giuseppe Vetromile
Un addio - inedito di Lara Cerutti


La poesia restituisce alla poesia

La poesia, quando analizza la realtà del nostro presente, mostra, consapevolmente o inconsciamente, il mistero della quotidianità, la tensione e il dubbio di tutti gli esseri viventi. La parola si carica di intimismo escludendo toni aspri e diaristico/moralistici, nonostante la crisi del momento storico. Per questo la  poiesis continua a ricercare e a includere le celate passioni a favore della memoria per restituire all’immagine visionaria linguaggi in allestimento e il trambusto delle nuove nascite. Del resto, il tentativo di evasione dalla pena della vita negozia con la consapevolezza della libertà nel presente, unica vera via di uscita per amare.

da Parole di carta, parole di cartone di Rita Caramma – Youcanprint – 2018

E, adesso, sediamoci intorno a un tavolo,
che di ricordi siamo ricche e stanche.
Una carta a me
una a te,
una a me, un’altra a te.
Ci dividiamo la fortuna e la vita
come facevamo da bambine
tra zabaione e Nutella.
Prendimi ancora una volta per mano
Tilde,
che lontana  è l’ora di andare.


Inedito di Antonietta Gnerre

Non sono pronta a dirmi addio.
La gioia di quel poco che ho imparato
mi riporta al primo giorno.
Oltre ciò che sono.
L’allenamento che ripeto per trattenermi
l’ho imparato a fare da bambina.
Smetto di riconoscere il vento.
Muore un tulipano, la mia foto,
il libro che avevo sul comodino.
Il mare mi educa al silenzio.
Guardo l’azzurro che non c’è.
Gli alberi mutano in forma di ricordo,
anche loro non sono pronti a dirmi addio.


Inedito di Monia Gaita

Ti lascio un bacio
Ti lascio un bacio ai piedi dell’albero,
lo incollo a cucitura stretta sulle foglie.

Giuro sul crocefisso del presente,
amerò altro:

la borsa, il cielo, la sedia,
il brusco fumigante degli spini.

Non voglio più farmi debole,
provare la solitudine del reduce.
Non voglio più venire uccisa e derubata.

Abiterò il santuario dell’uguale.
Nessun campanello d’allarme
legato intorno al collo.

Non franerò nel tuo guasto stampo.

Si abbatteranno le passioni
come pali di salice.
Mi lascerò sorprendere dalle facce note.

Emergerò
da tutto quello che mi aveva divorato


Un addio - inedito di Lara Cerutti

Sono passate le rondini
a raschiare il mio cielo.
A chiamarti.

Tu migri,
le ali rapprese
in azzurri lontani. D'addio.

La gabbia sfianca il grido.
Qui
mi scopro colomba
E già depongo l'ultima piuma.

Vattene, vattene! Non tornare mai più.

Al dente di lupa
che azzanna la lingua
con cui sfrondo il domani
strofino via la placca ostinata dei se.

Ora mi tace il suono, m'offende.

Rimane un guaito minore.
Un cuore sfilato.
Un gesto monco.

Inedito di Giuseppe Vetromile

Adunata delle ore guardinghe

Mi spiega l'angelo prima della mezzanotte
il necessario bagaglio per un tragitto senza mani né piedi
sulla coltre del letto

Da raggiungere è se possibile il sogno
nell'adunata delle ore guardinghe
che stanno tutte lì accantonate in un angolo
dopo la burrasca del giorno

Ho preso dunque il volto di mio padre tra le mani
e una vecchia scartoffia ingiallita
dove è ancora chiaro qualche tratto di preghiera

Poi ho chiuso il cielo nel cassetto della scrivania
e ho spento stelle lontane dalla mia stazione terrena

Così mi sono coricato con la ricchezza sotto il guanciale
di quelle cose che solo servono
a dare un senso alla morte
e alla vita

Rita Caramma è giornalista e scrittrice.
Per poesia ha pubblicato: “Nella mia ricca solitudine” (Il Filo – Roma – 2005), “Retrospettive dell’inquietudine” (Zona - Arezzo – 2008), “Ti parlerò d’amor” (Drepanum – Trapani – 2016), “Parole di carta, parole di cartone” (Youcanprint – 2018). Per la narrativa il racconto lungo “Tecla” (Youcanprint – 2019) e il romanzo “Pane e saline” (Casta ed. - 2020)
Per il teatro: “Vestale di maschere” composta dai due monologhi: “Una vestale di nome Ginevra” e “Trilogia di una maschare” (Zona – 2010) e “Respiri migranti” (CR – Acireale – 2018), di quest’ultimo ha curato anche la regia. Ha scritto le favole in rima “Il ragno” (Arteincircolo
2007) e “Gelsomina” (Youcanprint – 2018). Ha curato diverse antologie di poesie e racconti come “Sicilia tra versi sparsi” “Giulio Perrone editore (2006) e “Racconti di Sicilia” (Giulio Perrone – 2009). Nel 2019 è stata pubblicata l’antologia “Quando i paesi dormono” (La vita felice ed.), un progetto poetico italo-georgiano che la vede in veste di prefatrice. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale, fra questi nel 2010 le è stato conferito il premio “Ercole Patti” per il suo impegno culturale.

Antonietta Gnerre - 1970, è poetessa, scrittrice per ragazzi, critico letterario, saggista, giornalista e promotrice culturale. Laureata in Scienze Religiose si occupa come studiosa della poesia religiosa del ‘900. Collabora con la Cattedra di Diritto e Letteratura del Prof. Felice Casucci, Università del Sannio (BN) e con l’Università Irpina del Tempo Libero. Ha pubblicato le sillogi poetiche: Il Silenzio della Luna (Menna,1994), Anime di Foglie (Delta 3, 1996), Fiori di Vetro- Restauri di Solitudine (Fara, 2007), Preghiere di una Poetessa (Lo Spirito della Poesia, Fara, 2008), Pigmenti (Edizioni L’Arca Felice, 2010), I ricordi dovuti (Le Gemme, Edizione Progetto Cultura, 2015). I Saggi: Meditazione poetica e Teologica in Mario Luzi ( Delta 3, 2008), Cristina Campo – Il viaggio silenzioso e spirituale, Forme di pensieri, saggi di Diritto e Letteratura, a cura di Felice Casucci (ESI, Napoli, 2013 - 2015). Ha curato insieme a Rita Pacilio l’Antologia poetica “Una luce sorveglia l’infinito” sul tema del Giubileo della Misericordia (La Vita Felice 2016) e insieme alla famiglia Bellofatto, l’antologia “Abracci” (D&P 2016). Consulenza e postfazione del libro di Andrea Fazioli “La beata analfabeta. Teresa Manganiello, la sapienza delle erbe (San Paolo, 2016. Collana Vite Esagerate). La favola “La storia di Pilli” (Scuderi Editrice, 2019). È Presidente del PREMIO Internazionale PRATA, la cultura nella Basilica, giunto alla XIV ed. e Direttore artistico della Festa dei Libri e dei Fumetti di Avella. Collabora come opinionista con quotidiani e riviste religiose e come critico letterario e intervistatrice con riviste cartacee e on line di cultura poetica. Sue opere sono state tradotte in spagnolo e sloveno.

Monia Gaita è nata a Imola (BO) il 7-11-71 ma vive da sempre a Montefredane, paese d’origine in provincia di Avellino.
Giornalista e critico letterario, ha all’attivo le seguenti pubblicazioni: Rimandi (Montedit-2000), Ferroluna (Montedit-2002), Chiave di volta (Montedit-2003), Puntasecca (Istituto Italiano Cultura Napoli-2006), Falsomagro (Editore Guida-2008), Moniaspina (L’Arca Felice-2010), Madre terra (Passigli-2015), libro, questo, che ha ottenuto il Premio di Letteratura allo Spoleto Art Festival 2016.
Diverse le antologie che si sono occupate della sua poesia.
Collabora a “Il Quotidiano del Sud” e a importanti riviste web e cartacee. La sua scrittura si connota per un uso libero della lingua che punta a coniugare lessemi ricercati e parole attinte al quotidiano in originale mescidanza.
È direttore della Delta3 Edizioni.
Porta avanti nella sua Montefredane, con la Proloco che presiede, il Premio di Cultura “Oreste Giordano”, volto a valorizzare eminenti personalità del mondo giornalistico, della poesia, della scrittura, dell’arte e della scienza.

Lara Cerutti nasce a Pavia il 21/06/1968. Impara a scrivere all’età di quattro anni. Non riesce più a smettere.

Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Svolge la sua attività letteraria a Sant'Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti sia per la poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali. Numerosissimi sono stati i primi premi.
Ha pubblicato più di 20 di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni del Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni, 2013), Congiunzioni e rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà dell'attesa (RPlibri, 2020), ed il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramoe altri perdenti con (Kairos, 2010).  Ha curato diverse antologie, tra le quali:Percezioni dell'invisibile, L'Arca Felice Edizioni di Mario Fresa, Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro quotidiano (2018) per la Scuderi Editrice di Avellino. È il fondatore e il responsabile del Circolo Letterario Anastasiano. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari nazionali. Organizza incontri ed eventi letterari, tra cui le rassegne letterarie Il London Park Letterario a Sant'Anastasia, in collaborazione con Vanina Zaccaria, e Un caffè da Mancini presso la Libreria Mancini di Napoli in collaborazione con Gennaro M. Guaccio. È l’ideatore e il coordinatore del Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia". Cura diversi blog letterari (Circolo Letterario Anastasiano, Transiti Poetici, Taccuino Anastasiano, Selezione di Concorsi Letterari), ed inoltre collabora attivamente con altre associazioni e operatori culturali del territorio nella realizzazione di eventi letterari di rilievo, prodigandosi anche nella ricerca di nuovi “talenti” poetici.



1 commento:

  1. È un privilegio avere la capacità di evadere dalle pene della vita, anche se porta sofferenza, e lo si legge dai versi di Antonietta Gnerre e di Monia Gaita. Leggere i vostri versi si capisce che non si è soli, e per questo bisogna esservi riconoscente.

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