domenica 29 agosto 2021

Per le donne di Kabul: Davide Zizza

Havdalah al Café Qaifit di Gerusalemme

 

Non possiamo più vederci, mia isha, la Legge lo vieta.
È doloroso il distacco da te; dentro me qualcosa muore.

 

                     È un supplizio non vederti più, nour, nour dei miei occhi –

                     non vederti più è come morire: nahy è la nostra vita.

Il giorno ritira il suo sole: fuori è già il deserto.


                       Oggi fa eco la mezzanotte del terrore.


I soldati saranno presto qui; una nuova shoah
ridurrà in polvere questi muri.

                        Il tempo distruggerà questo tavolo dove tempo fa
                        ti amai la prima volta con baci furtivi.

Ricordo bene, era Yom-Kippur,
quel giorno capii che non esiste peccato nell’amore.

                         Quando non saremo più né tu né io,
                         quel giorno saremo finalmente liberi, mio amato.

 

 

Davide Zizza, da  Ruah  - Edizioni Ensemble, 2016

 

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