Dice Ipazia
Sono già morta
almeno così sembra
o è tutto morto intorno a me:
la città
andata a fuoco
un teatro fatto a pezzi
la sua pelle, aperta:
e io sono viva
di una vita che non conosco
che non so dire
che non so ancora misurare
Di chi è la voce che dentro di me
ancora parla?
Chi sono io, chi siete voi: vivi che
vogliono diventare morti, morti
che vogliono diventare vivi?
Forse per questo siamo qui insieme
in questa terra di nessuno
in questo tempo che non c’è
io e voi come una stessa cosa:
per non dimenticare, dice Ipazia
Che quei punti, quei puntini di luce
sono i frammenti di un’unica grande
immagine senza tempo
Che questi suoni, queste note, sono parte
di un’unica nota più alta
Ma quale sia questa immagine
quale questa nota
non ci è dato per ora ricordare
E io ora vorrei solo morire
ma morire davvero, morire
tutta, dice Ipazia
Che i pezzi di me, ogni mia singola
parte ritorni al tutto
Tutti i numeri all’Uno
l’acqua dei fiumi dei mari dei laghi
alla sorgente, le curve
della spirale all’unica origine
alla madre che non ho conosciuto
Tommaso Urselli
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