sono andati via gli angeli da Kabul
Kandahar Jalalabad Herat
hanno lasciato donne e bambini
lanciati sul filo spinato del confine
per la salvezza
il terrore negli occhi di
madri disperate
la corsa a nascondere le bambine
per non farle divenire
bottino di guerra
regalo di carne e sangue
è finito
il benessere degli anni sessanta
dilagano siccità e carestia
insieme alla malnutrizione
dei bimbi
fantasmi vagano senza tempo
fra le pietre
un tempo infinito di
canzoni di morte
attraversa il Paese
passaggi sconquassati
d’anime e fiori appassiti
24 . 8 . ‘21
Asupta Gabriella Greco
le immagini che evocano la poesia di Gabriella Greco riportano nell'immedita realtà e ci fanno ricordare che la vera condizione epidemica risiede nell'impossibilità di interrompere guerre infinite con il diffondersi rapidamente attraverso vasti territori o continenti dimenticati dal resto di un mondo andato e distratto dal virulento disagio globale profuso da un mainstream incline alla corrente "convenzionale", comune e dominante....le donne e i bambini e i civili pagano sempre il prezzo più alto...e questa poesia lo racconta così com'è...bella grazie...Anna Pace.
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