*
Ho camminato nelle tue scarpe
e portato addosso il tuo abito azzurro.
Il cielo e le nubi sono state
la mia cella di isolamento.
Ho guardato con i tuoi occhi
i bazaar di Georgetown.
I banchi di frutta, le vecchie
vicino ai bracieri dello street food.
Ho fatto pulizia in silenzio.
Ho sentito le preghiere piu' diverse
salire dai templi tra le felci selvatiche
e i profumi degli incensi votivi.
Ho chiuso la bocca
per non far passare parole inutili.
Zitta ho aperto e chiuso gli zaini.
Ho lasciato andare la notte e poi il giorno
e ogni ora ho perso qualcosa.
*
Sono figlia del tiranno, del barbaro
dell’uomo delle caverne
figlia della sua ira, dell’avida gola
lo slancio vitale spezzato
chiuso nell’alveo rosso dell’umore
stringe il polso, ferma il passo
il volto ancillare chino sul forno acceso
siamo figlie della distratta prepotenza
dell’insana distrazione
figlie in ostaggio
figlie del danno subito e poi taciuto
la mandorla acida del suo sguardo
è un laccio molesto che stringe il cuore
il vertice ficcato nell’anima
chiodo e scure che taglia
squarcia il gesto alato
cammino con il mio fardello sulla schiena
e mai come oggi il futuro e il sogno
sono spille preziose sul mio petto
*
Mi dicevano che ero sbagliata
avevo studiato centomila libri
ma non dovevo parlare
mi dicevano che ero sbagliata
avevo partorito tre figli
ma non dovevo riflettere
la filosofia non mi appartiene
mi appartengono
lo sguardo basso, il passo trattenuto
a stento dalla grata di tessuto
i piedi che vanno lenti
la macina del tempo non cambia
la legge degli uomini barbuti
mi dicono che sono sbagliata
ero un medico una giornalista
una scrittrice un ingegnere
ma devo stare zitta dentro casa
non posso danzare, devo chiudere la gola
al canto, tranne il pianto che affogo
dentro la canicola della prigione di seta
mi diranno che sono sbagliata
mia madre mi ha partorito per vedermi morire
dentro questo feretro spesso di cotone
dentro questa torre pesante di lino
io non sono una creatura pensante
ma devo tornare a essere
una semplice cosa inerte
secondo la loro norma
non sono che niente
Floriana Coppola
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