mercoledì 25 agosto 2021

Per le donne di Kabul: Mara Sabia

***

 

A Kabul ora è notte

i colori soffocati 

sotto cappe di nero

Il seme non può farsi cielo.

 

***

L'abbraccio

 

Oggi e sempre

straniero nella mia terra

e straniero in alcuna terra

accolgo e canto la sacralità dell’essere umano.

Il suo seme che cammina il mondo

 è già radici

l’attesa è già accoglienza

l’ospitalità è crocevia di cammini

mi insegnò Jabès nei suoi deserti.

Così la pagina bianca accoglie la parola

il mio orecchio il tuo canto

l’abbraccio placa il grido

contiene le angosce

dimora fluida avvolge il corpo

si parlano i cuori.

Non c’è altra casa che il palmo delle tue mani

Non c’è pace che nell’affondo del tuo sguardo

Non c’è pace se tutti i camminanti non conosco una pace.

 

Mara Sabia

 

 

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