Non lasciateci qui
Non lasciateci qui
la paura nera come forra profonda scorre di ghiaccio e fuoco nelle vene, fa straripare i battiti, scoppiare le tempie, riduce in cenere i ricordi di resistenza e orgoglio
Non lasciateci qui
indifese e merce di scambio per saldare debiti, o bottino di guerra delle orde barbare che ci contendono
Non lasciateci qui
eravamo le donne che s’erano destate, ora cancelliamo le foto senza il velo, bruciamo le carte che dicono l’orgoglio d’avere studiato
Non lasciateci qui
a rivivere lo strazio e lo scempio di sorelle lapidate per un amore “blasfemo”, o uccise perché troppo libere usavano le parole
Non lasciateci qui
senza ascoltare le urla notturne di madri a cui strappano i figli in cui forgiare una nuova generazione di maschi tiranni
Non lasciateci qui
scordando bambine col futuro già scritto: carcerate spose violentate la notte dal maschio guardiano
Non lasciateci qui
già sapete che i bambini lasciati soli e disperati a vagare tra le macerie, verranno accolti, plagiati e imbracceranno un’arma troppo pesante per le tenere braccia
Non lasciateci qui
tra lupi con pelle di pecora e belve feroci imbottite di tritolo che fanno carne e ossa tritate della nostra gente… e della vostra, ché per questo qui eravate
Non lasciateci qui
e non è della morte che abbiamo paura, ché più morti di così mai non saremo.
Rossana Bacchella
Nessun commento:
Posta un commento