Loro mi impongono
Il giorno nidifica in dolore,
non c’è un cambio di guardia al mio soffrire.
Ecco la neve suddita dei gesti,
staziona nella mina delle identiche abitudini:
badare ai figli, mangiare il pianto senza protestare,
ricevere gli schiaffi come un dono motivato.
Loro mi impongono di fingere,
portare me stessa con la riga in mezzo:
la riga che separa il mio presente
da quella donna che avrei voluto essere
e non sono.
Fanno la muffa i desideri,
spariscono inghiottiti dalla nebbia,
battono con i denti per paura.
Non guiderò sommosse.
Loro non lo permettono,
gli uomini che comandano,
che imbracciano il fucile contro le rimostranze
e ci condannano senza imputazione.
È da bambine che saliamo
sul patibolo dell’obbedienza,
guardiamo l’ingiustizia raccogliere seguaci,
i sogni magri, repressi alla radice.
Noi le insepolte gettate in una fossa.
Ci uccideranno di nuovo.
Arriveranno a cospargerci di calce viva.
Diranno: il vostro è sangue che non conta,
è solo una sciagura,
un parto ambiguo e storto
della Terra.
Monia Gaita
Nessun commento:
Posta un commento