sabato 28 agosto 2021

Per le donne di Kabul: Monia Gaita

Loro mi impongono

 

Il giorno nidifica in dolore,

non c’è un cambio di guardia al mio soffrire.

 

Ecco la neve suddita dei gesti,

staziona nella mina delle identiche abitudini:

badare ai figli, mangiare il pianto senza protestare,

ricevere gli schiaffi come un dono motivato.

 

Loro mi impongono di fingere,

portare me stessa con la riga in mezzo:

la riga che separa il mio presente

da quella donna che avrei voluto essere

e non sono.

 

Fanno la muffa i desideri,

spariscono inghiottiti dalla nebbia,

battono con i denti per paura.

 

Non guiderò sommosse.

Loro non lo permettono,

gli uomini che comandano,

che imbracciano il fucile contro le rimostranze

e ci condannano senza imputazione.

 

È da bambine che saliamo

sul patibolo dell’obbedienza,

guardiamo l’ingiustizia raccogliere seguaci,

i sogni magri, repressi alla radice.

 

Noi le insepolte gettate in una fossa.

 

Ci uccideranno di nuovo.

Arriveranno a cospargerci di calce viva.

 

Diranno: il vostro è sangue che non conta,

è solo una sciagura,

un parto ambiguo e storto

della Terra.

 

Monia Gaita

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