domenica 1 ottobre 2017

Il volo di un poeta

Oggi è un giorno di grande tristezza, un giorno che segna per tutti noi una perdita incolmabile. 
Pierluigi Cappello ha abbandonato questa terra. Ma voglio pensare che solo il suo corpo, quel corpo che tanto l'ha straziato, sia morto. Con noi rimane la sua anima e, certamente, la sua poesia.
Cinzia Marulli








da Mandate a dire all'imperatore (Crocetti 2011)



Qualcosa nel buio


L'altra notte ho messo la faccia nel buio
non c'era che la mia faccia non c'era niente
non si muoveva un solo rumore né una sola evidenza
animava al soprassalto, neanche il sospetto
di un'assenza concentrata in ombra
c'era solo la pressione del nero sugli occhi
con quella della nuca sul cuscino
e tutto attorno, qualcosa tutto attorno
conteneva quell'oscurità in me.


Risveglio

Ci si risveglia un giorno e le cose sembrano le stesse
mentre invece dietro di noi si è aperto un vuoto
dopo che tutto è stato fatto per trattenere la vita
in mezzo a un panorama di pietre sparse e tegole rotte.
Allora uno mette il dentifricio sullo spazzolino
mescola lo zucchero con il caffè 
con l'attenzione che aveva da scolaro
quando ritagliava dalla carta
file di bambini che si tengono per mano,
piccoli pesci che baciano l'aria. 


Mattino

Ho un acero, fuori casa, e tutto è lontano qualche volta
tutto passa nelle cose senza contorno
ho un acero misterioso come una città sommersa
e guardare diventa le sue foglie, l'ombra premuta
metà sulla strada metà nel giardino
la luce di ciascun giorno
dove le voci si appuntano e si disperdono.
Siano l'acqua versata sulle pietre dei morti
sul filo teso tra la preghiera e il canto
siamo la neve dentro le cose
l'occhio cui tutto allucina, tutto separa
e vivere è un minuscolo posto nel mondo
dove stare in guardino. 


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