Questa nuova breve rubrica a scadenza variabile intende accompagnare gli autori già in precedenza presentati in Letture condivise, segnalandone i lavori ulteriori. Come si sa, la poesia crea legami misteriosi e profondi che perseverano nel tempo.
Oltre che rispondere a un desiderio di completezza informativa, la rubrica intende mantenere un filo di condivisione e di consolidamento di rapporto umano e artistico tra autore e lettore.
Lorenzo Poggi
Del poeta Lorenzo Poggi, di cui presentai in Letture condivise nel febbraio 2020 il volume La Nauseatudine, edizioni La vita felice – libro che peraltro ha ricevuto apprezzamenti e premi – ho recentemente letto due volumi di poesia interessanti usciti negli ultimi mesi:
Roma nostra, EscaMontage 2020 è una raccolta di testi in romanesco ove l’immediatezza e la facilità d’espressione dialettale non scadono mai in contenuti comuni o convenzionali, ma servono invece a focalizzare la vena ironica, elegante non pecoreccia, dell’autore che sottilmente analizza usi, costumi, comportamenti, vizi costanti e pretese virtù del nostro vivere sociale. Satira puntuale e divertente, con qualche nota amarognola mai vergata con severità di censore.
L’altro volume, Quello che resta, Edizioni
Progetto cultura 2020, scritto in periodo di Coronavirus, è un libro di poesia
lirica dove l’autore mette a punto la sua poetica, ovvero il suo concetto di
poesia e i propri intendimenti di poeta, al servizio della ricerca della sua
verità esistenziale, condotta con sobrietà e forte senso civile e morale.
L’aderenza ai valori di una vita totalmente ‘naturale’ – di rispetto per cose,
paesaggi, animali, persone – e la scrittura figurata, ricca di estro creativo
ma sempre fortemente antiretorica, mi hanno reso la lettura molto rasserenante
e piacevole. M.d.P.
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