Sono il figlio senza madre
sono il figlio senza madre, la testa senza volto
lanciata come un pacco oltre il vuoto siderale
l’ammanco di speranze, l’invito inascoltato
a ritardare l’attimo della separazione
il taglio dell’addome, lo squarcio all’ombelico
le viscere disiectae di questa esposizione
io sono il puer proiectus, un essere-gettato
la persistenza abulica di un segno marginale
tracciato sulla pelle in lingue sconosciute
parlate oltre la rete che portò via mia madre
io sono il figlio orfano, il nulla ingenerato
il pianto neonatale di un mostro inconsolabile
che esala svaporando nel fuoco dell’estate
per non turbare intorno il mondo in divenire
come alito di fiato sospeso nella sabbia
come ombra di una fiamma infiochita dall’errore
Sonia Caporossi
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