domenica 22 agosto 2021

Per le donne di Kabul: Tiziana Marini

Rose a Nangarhar

 

Corrono le rose verso l’autunno, così la storia

 velocemente

mentre vi stringo, donne dai nomi spezzati

Najia, Sadid, Zarifa.

Tutte vi stringo, madri sole

rose di Nangarhar alle quali offro il mio poco.

Ma invertiamo ora le stagioni in chiome

sempreverdi

nate nel deserto, nelle babeliche vie di Jalamabad

tra le pietre dei fiumi perduti sull’altopiano.

Prendiamo acqua dalla sabbia e facciamo

luce di resurrezione, scavando nel sacrificio dei figli

alti sulle mani.

Andiamo verso una primavera faticosa

ancora lontana, di mandorle e cannella.

Sarà danza di vorticosi aquiloni.

Sarà riconoscersi.

 

 

Tiziana Marini

 

2 commenti:

  1. Meravigliosa minuta epopea del dolore. Commozione nella distruzione. Sei grande, Sissi.

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    1. Grazie, con tutto il mio cuore, del tuo generoso commento, cara amica mia! <3

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